Il CS di Fadi

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    pXxMJj2La domanda di matrimoniopXxMJj2





    Così all’oscuro di tutto, Juan ripartì velocemente con il Satan, aveva bisogno di riflettere o forse di non pensare a niente , solo il mare era sempre stato il suo miglior amico, era riuscito a lenire il suo dolore e adesso voleva bruciarsi al sole, tuffarsi a giocare con i delfini, ammainare la randa, manovrare il timone, pescare , arrampicarsi sulla coffa e la sera crollare esausto sulla branda sprofondando in un sonno senza sogni .
    Non voleva vedere più il buio illuminato da quei capelli biondi che stavano diventando ormai un chiodo fisso…chissà cosa si provava ad accarezzarli, passarvi lentamente la mano… allargando le dita tra le seriche ciocche.
    Dovevano essere lunghi, morbidi e profumati…e gli occhi, nessuno lo aveva mai guardato con occhi così, il fidanzato a cui scriveva ,era consapevole della fortuna che gli era toccata?
    E lui, avrebbe mai avuto la stessa fortuna? Era nato sotto una stella maledetta ,perché era venuto al mondo?
    Perché la vita non smetteva di divertirsi con lui ?
    La bocca gli si piegò in un cinico sorriso, la vita era un grosso gatto e lui era il topo, con tante donne sulla terra, aveva incontrato …la cugina di Andrea.
    Non voleva crederci, aveva persino dato del bugiardo al povero avvocato!
    Per anni aveva trascorso più tempo in mare che in terra, era stato occupato a cercar di dimenticare gli Aleardi e la gente come loro , non ricordava nemmeno l’esistenza delle signore d’Altomonte, come aveva potuto essere così stupidamente ottuso!
    Era arrivato persino a proibire ai compagni di parlargli di tutto quello che riguardava l’alta società di S.Paolo!
    Fin da bambino non lo aveva voluto nessuno :il suo vero padre, il marito della mamma, la gente perbene che in strada ,si scansava per non sfiorarlo ,gli stessi che non lo facevano giocare con i propi figli, persino le suore si facevano il segno della croce quando lo vedevano!
    Ma lui tenace, li aveva sfidati, era cresciuto a dispetto di tutte le avversità, aveva studiato, lavorato duro, si era cercato e creato il suo posto nel mondo con le unghie e con i denti e adesso era diventato meglio di tutti loro!
    Certo Manera lo aveva seguito, consigliato, era stato il padre che non aveva mai avuto ma neanche il signor Nicola stavolta poteva aiutarlo ad ottenere ciò che desiderava con tutto sé stesso ... una famiglia sua ,per avere finalmente l’affetto e la cura che gli erano sempre mancati, dei figli a cui dare l’amore che non aveva mai avuto…una moglie …Beatrice.
    Provava un tremenda dolore al pensiero che fosse innamorata di un altro e pensava :–Perché, perché anch’io non posso avere vicino una donna così, che mi ami con il corpo e l’anima?
    Era notte fonda ma di scatto si alzò dal suo giaciglio, mise i cuscini sul tavolo e cominciò a prenderli a pugni mentre il sudore addosso, gli scorreva copioso… poi sfinito ed ancora ansimante ,abbracciò i guanciali ridotti ad una massa informe e tenendoli stretti ,pianse cercando di soffocare i singhiozzi.
    Intanto, costretta alla sua misera vita con Caterina, il tempo a S.Paolo passava lento ma anche se apparentemente tutto continuava come prima , per Beatrice qualcosa era cambiato.
    Adesso aveva una speranza, l’avvocato le aveva riferito che Juan era per mare e le aveva promesso che appena saputo del suo ritorno, gli avrebbe parlato, avrebbe sondato il terreno per capire se era disposto a sposarla.
    Durante l’assenza del giovane però ,la fanciulla dilaniata da 1000 dubbi, aveva cambiato più volte opinione.
    Cercava di riflettere con calma, ci pensava continuamente, si diceva che doveva sposarsi e basta, non importava con chi, l’importante era farlo al più presto, oppure considerava l’idea d’interrompere tutto, senza riuscire però a prendere una decisione.
    Ogni volta che pensava di andare dal legale per pregarlo di non farne nulla, poi non ci riusciva, non ne trovava la forza, lo stomaco le si stringeva, un peso le gravava sul petto, provava una sensazione indefinibile ,neanche lei sapeva spiegarselo, però non poteva.
    Sentiva che qualcosa glielo impediva e non sapeva se aveva più timore della madre, o di contrarre matrimonio con un pirata.
    Si era quasi convinta che presto sarebbe impazzita, tormentata dai suoi stessi pensieri , quando Juan finalmente ,dopo un’interminabile assenza di quasi 3 mesi ,tornò a casa
     
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    Il Satan si avvicinava al porto di S. Paolo, ritto sulla prua svettava il suo capitano, i suoi occhi acuti individuarono subito il buon Manera che lo aspettava, la nave attraccò ,egli scese e si diresse verso l’uomo, i due si salutarono con affetto: -Come stai figliolo?
    Il giovane lo abbracciò: -Don Nicola che sorpresa! Io stò bene e voi? Come mai qui?
    L’uomo rispose:-Bene grazie, devo parlarti, vieni accompagnami a casa, dopo tanto mare, una camminata ti farà bene , intanto mi racconterai della tua attività, come sono andate le cose? Ci sono stati problemi?
    I 2 si avviarono chiacchierando cordialmente e giunti allo studio , l’avvocato si decise a parlare:- Dunque Juan ,non avrei mai pensato di farti questa proposta ma a quanto pare la vita ci riserva sempre delle sorprese…ricordi la contessina d’Altomonte?
    Il giovanotto scattò in piedi :-Beatrice? Come mai mi parlate di lei? Le è successo qualcosa?
    L’altro cercò di calmarlo : -Siedi per favore…no, no, non le è successo nulla…dunque stavo dicendo… Beatrice è in età da marito, la mamma naturalmente non vuole concederla in moglie ad uno spiantato o comunque ad un uomo che non abbia almeno un patrimonio maggiore di lei, ed io sono stato incaricato di informarmi su eventuali partiti disponibili nelle vicinanze.
    Nel sentire quel discorso Juan strinse talmente forte l’impugnatura del suo coltello che quasi gli si spezzò nel palmo, ebbe l’istinto di saltare sul suo cavallo e correre per tutto il territorio alla ricerca di quei possibili pretendenti e a suon di pugni, proibirgli anche solo di alzare gli occhi su Beatrice …ma non poteva farlo, non era nessuno per lei e doveva sopportare in silenzio, l’enorme sofferenza di sapere che la fanciulla avrebbe sposato un altro.
    Ignaro di ciò che provava il suo pupillo, Manera continuò ad illustrare la situazione: - …Per questo ho contattato varie famiglie ma purtroppo ,per svariate ragioni non ho potuto soddisfare la richiesta della signora Caterina , ho avvisato Beatrice che ha insistito molto ,mi ha pregato di rifletterci su e…insomma Juan, ho fatto il tuo nome !Aspetta! Fammi finire di parlare!
    La contessa madre d’Altomonte, ancora non ne sà nulla e la figlia mi ha domandato di chiedere prima il tuo parere, perché se sarai d’accordo, lei accetterà di sposarsi con te .
    Fu tale la sorpresa che il giovane rimase stranamente calmo:-Con me? Mi state dicendo che mi avete proposto e la contessina ha detto di sì?
    Poi sospettoso alzò la voce:-Perché? Perché avrebbe dovuto dire di sì? Cosa c’è sotto? E perché adesso improvvisamente non osteggiate questo matrimonio?
    Nicola non gli disse che la ragazza era disperata, che voleva fuggire da casa e dell’avidità della madre ,perché non voleva umiliare Beatrice o metterla in cattiva luce.
    Conosceva l’orgoglio del suo irascibile amico ed inoltre voleva che decidesse libero da pregiudizi e forzature, rammentava infine che prima di salpare per il suo ultimo viaggio intendeva sposare la giovane, quindi gli piaceva davvero e se avesse accettato , tutto si sarebbe concluso nel modo più naturale possibile, altrimenti…povera Beatrice: -Non ti nascondo Juan , che avevo ed ho , delle serie remore su questa unione ,lei non è avvezza al tuo tipo di vita, la convivenza come sappiamo è sempre difficile, specialmente quando si è così diversi e tra le tue buone qualità certo non c’è il bel carattere, mentre Beatrice è veramente una brava fanciulla, istruita, educata e molto, molto religiosa.
    Per questo non mi vergogno di confessarti che ho cercato di farle cambiare idea ma inutilmente.
    Com’ è giusto che sia ,non vuole rimanere nubile ed in futuro avrà bisogno di qualcuno che si occupi di lei una volta che la mamma morrà, essendo figlia unica.
    Rammento benissimo prima della tua partenza, la discussione che abbiamo avuto proprio perché volevi sposarla ma la vita è imprevedibile ,come ben sai le cose a volte cambiano completamente aspetto ed è proprio quello che è successo anche questa volta ,dopo aver parlato con lei , così…
    Juan lo interruppe: -D’accordo.
    L’avvocato domandò :-Accetti? Senza saperne di più, senza chiedere nulla? Juan conosci il mio affetto per te e proprio per il bene che ti voglio , ti avverto che questa pazzia potrebbe diventare una sventura!
    L’ex contrabbandiere rispose: -Ho detto d’accordo! Accetto di sposarmi con la distintissima signorina Beatrice d’Altomonte!EmojiF48B_27
     
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    Da quando l’avvocato si era interessato al futuro di Beatrice ,la mamma aveva mutato completamente parere e dopo aver lungamente riflettuto sulle parole di Manera, adesso desiderava che la figlia si sposasse al più presto .
    Caterina aveva fatto i suoi conti e calcolato che se Beatrice si fosse sposata con un uomo ricco, sarebbe riuscita a darle meno denaro per la dote ,avrebbe potuto fare lunghi soggiorni dalla figlia a spese del genero, magari anche chiudere la propia casa e trasferirsi definitivamente da loro, risparmiare su spese e servitori…
    Senza contare che la ragazza stava diventando sempre più impertinente, era diventata una spina nel suo fianco.
    E sì! Quello che aveva detto l’avvocato, l’aveva convinta! Era stata una stupida a non pensarci prima! Sicuramente l’uomo conosceva tante buone e ricche famiglie nella regione ,la soluzione prospettatale dal legale era molto meglio che continuare ad occuparsi economicamente della fanciulla!
    Caterina aveva gli occhi brillanti per la contentezza, le sembrava di sentire il tintinnio delle monete ogni volta che immaginava le nozze della figlia e quel tintinnio non smise un attimo neppure quando l’avvocato andò a trovarla e le propose Juan del Diablo, cioè il ricchissimo Juan Aleardi della Valle ,come futuro marito di Beatrice.
    Certo la cattiva fama dell’ex contrabbandiere non le era gradita ma quante nobili famiglie avevano avuto come avi dei fuorilegge?
    Un bel gruzzolo è come un pezzo di sapone, elimina tutto lo sporco!
    E se era un uomo autoritario, tanto meglio! Secondo lei, quella sciocca ragazza, aveva bisogno di un uomo che sapesse come comandarla.
    Già da un po’ Beatrice non scriveva ad Andrea, non gli aveva mai mentito e non voleva dirgli cosa stava accadendo ,in cuor suo sapeva che il cugino non sarebbe stato d’accordo e che sarebbe stato capace di venire in paese per cercare di sistemare le cose, però lei non voleva distoglierlo dalle sue occupazioni e far preoccupare zia Sofia, mentre si vestiva per ricevere la prima visita del fidanzato, pensava che non era giusto per Andrea prendersi sempre l’onere di tutto.
    Nel tardo pomeriggio ,Beatrice scese nel salotto e sedette sul divano di fronte alla mamma, con mani tremanti lisciò l’abito rosa antico ,si toccò il cammeo che aveva al collo, era agitata ed impaurita, quel giorno si sarebbe deciso il suo futuro, non conosceva Juan del Diablo, cioè… Juan Aleardi della Valle ,come le aveva ricordato la sera prima Caterina, ma non le importava che fosse brutto o bello, pregava solo tutti i santi che fosse un uomo buono, che non la picchiasse, che le permettesse di aiutare i poveri ,e… Dio cosa aveva fatto!…
    La voce della genitrice che ordinava a Mercedes di aprire la porta la riscosse dai suoi pensieri, la tensione la stava uccidendo e con la testa china iniziò a fissare uno dei motivi del tappeto che copriva il pavimento .
    I due uomini entrarono ed il signor Nicola presentò il giovane alla futura suocera, furono scambiati i soliti convenevoli, l’avvocato espresse le motivazioni per cui quel giorno si erano permessi di farle visita, Caterina fù amabile ed acconsentì che il giovane fosse presentato a sua figlia.
    Sullo stesso punto del tappeto che Beatrice si ostinava a fissare ,come se la sua vita dipendesse da quello, improvvisamente comparvero le punte di un paio di lucidi stivali da cavallerizzo, intanto che l’avvocato le presentava il futuro marito, lei si sforzò di abbozzare un sorriso ed alzò il capo, risalì quindi con lo sguardo alle gambe muscolose inguainate nei pantaloni …con lo sguardo sfiorò il panciotto dove era appeso l’orologio,( doveva essere quello regalatogli da Andrea!)…vide la bellissima mano maschile che prese la sua portandosela alle morbide labbra…avvertì il sottile profumo di sandalo che emanava dalla sua fiera persona e per ultimo notò gli occhi verdi che già conosceva.
    Juan indossava un elegante completo grigio scuro con una camicia bianca ed aveva il colletto sbottonato ,la stoffa candida faceva risaltare piacevolmente la pelle abbronzata , i lunghi capelli gli sfioravano le spalle e stringeva gli occhi ,inclinando la testa ,cercando di scrutare nei suoi.
    Beatrice con lo sguardo abbassato, fece un piccolo inchino e a stento mormorò: -Come state?EmojiF48B_28
     
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    Durante l’incontro Juan aveva osservato attentamente la sua promessa, era consapevole naturalmente che la loro era un unione combinata tra due esseri lontani 1000 miglia, ma non gli piacque vedere Beatrice silenziosa ed impaurita, sembrava un agnellino destinato al sacrificio, ”la nobildonna con lo sporco contrabbandiere!”
    Orgoglioso com’era ebbe l’ impulso di andare via sbattendo la porta ,senza salutare nessuno ,senza girarsi indietro …ma poi come avrebbe fatto senza Beatrice?
    Non era colpa della poverina se era nata tra quella gente avida ed altezzosa, comprese il suo stato d’animo ed il cuore gli si gonfiò di tenerezza ,provò un acuto bisogno di prenderla dolcemente tra le braccia, avrebbe voluto tranquillizzarla, proteggerla da tutto e tutti, dirle che era la cosa più preziosa della sua vita.
    Invece fece un leggero inchino a Caterina e le chiese: -Contessa, mi permettete di scambiare 2 parole in privato con vostra figlia? Ve ne prego, è molto importante per me, faremo solo due passi in giardino, non staremo molto, vi dò la mia parola .
    La donna stava per rispondere negativamente ma vedendo l’espressione grave di lui ,disse di sì.
    I due giovani così uscirono in giardino, quasi subito Juan si fermò:-Abbiamo poco tempo, ho promesso a vostra madre di rientrare prima possibile, per cui mi perdonerete se andrò subito al sodo…le nozze saranno tra noi due e per come la penso io ,riguardano solo noi, trovo inutili ed assurde tutte queste cerimonie ma secondo il signor Nicola sono necessarie, quindi ho seguito le sue indicazioni, prima però di stendere il contratto credo che sia meglio spiegarci sinceramente …Beatrice, non sò perché state accettando questa unione e forse non lo scoprirò mai, però conosco le mie motivazioni e conosco me stesso, il mio matrimonio sarà per sempre, non avrò ripensamenti e non vi concederò di averne, se ci sposeremo vi prometto che la mia vita sarà dedicata soltanto a voi ma pretenderò altrettanto , io voglio tutto Beatrice, non mi accontenterò di nulla di meno!…Perciò pensateci bene, siete ancora in tempo, se volete io me ne andrò e non mi rivedrete mai più …ma se accettate ricordatevi che nel mio vocabolario non esistono parole come separazione , tradimento ,bugie e se una di queste circostanze dovesse avverarsi da parte vostra, vi avverto che sarei capace di uccidervi con le mie stesse mani !
    Beatrice parlò guardandolo in viso, cercando di mantenere ferma l’esile voce: -Vi ringrazio per la sincerità e come sapete, naturalmente non vi amo ma il sentimento non è richiesto tra le persone del mio ambiente e comunque ,raramente è ragione di nozze felici… neanche per me esistono parole come separazione ,tradimento e bugie ,tra due coniugi uniti nel sacro vincolo del matrimonio però desidero sposarmi e se mi volete signore, sarò una brava e fedele moglie , non avrete da lamentarvi di me, ve lo giuro.
    La luna cominciava ad alzarsi nel cielo, mentre le prime stelle si affacciavano tremule, il giovanotto la fece sedere sulla panchina nel gazebo ricoperto dai lunghi racemi del glicine, l’aria ne era talmente profumata! Quasi la stordiva…
    Egli era stupito:-Io lamentarmi di voi? Ah, se sapeste Beatrice!
    Fece un profondo sospiro ,quindi le chiese :-Ne siete davvero convinta che tra noi possa funzionare?
    La fanciulla incapace di parlare, annuì con la testa, lui piegò un ginocchio a terra, allargò le braccia in un gesto di estrema vulnerabilità , la guardò intensamente cercando di trasmetterle la forza del suo sentimento e con voce suadente le disse :-Allora vi prego ,siate la stella che illumina la mia notte tenebrosa e rendete questa miserevole vita una gioia infinita, accogliendo la mia anima ed il mio cuore che da oggi saranno consacrati a voi…Beatrice, volete essere mia moglie?
    Lei deglutì, quasi non riusciva a respirare:-Sono onorata dalla vostra proposta, signore …vi ringrazio e … accetto con tutto il mio cuore.
    Juan lentamente le baciò la mano ,poi le offrì il braccio ed in silenzio rientrarono in casaEmojiF48B_29
     
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    Egli aveva notato l’estremo pallore della ragazza, sentito la sua mano gelata e tremante , per questo l’accompagnò presso il divano e con la sua voce profonda ,l’invitò :- Vi prego sedete, Beatrice.
    Lei aveva obbedito grata, temeva di svenire, come in un sogno vide Mercedes che offriva cioccolato appena fatto e rosolio, udì vagamente il signor Nicola che parlava con la madre e annuì appena alle gentili domande di Juan sulla data del matrimonio ,frastornata ascoltò il promesso sposo che diceva ad una Caterina gongolante : - …E un’altra cosa, Beatrice non dovrà portare alcuna dote, scusatemi se insisto su questo punto, Beatrice è un gioiello d’incalcolabile valore, da sola vale più di qualsiasi cifra, più di qualsiasi propietà, vi assicuro che potrò mantenerla come una regina.
    Ormai era notte e distesa nel suo letto, la fanciulla ripensava agli avvenimenti accaduti quel pomeriggio, era bello! Il suo futuro marito era di bell’aspetto e di modi educati!
    Beatrice era piacevolmente sorpresa, si era aspettata un pirata volgare e barbuto ed invece era l’uomo dagli occhi verdi, quello che aveva visto sulle scale dell’avvocato, incredibile!
    Ma non era solo il fisico di Juan che l’aveva colpita, sospirò ripensando alla sua richiesta di matrimonio, era stato bellissimo!
    Le era sembrato di vivere una favola, si era sentita una principessa e lui adesso era il suo principe, nell’aria sentiva ancora l’odore del glicine mescolato alla fragranza del sandalo …
    Improvvisamente si ricordò che non aveva scritto ad Andrea ma si disse che lo avrebbe fatto l’indomani, adesso era tardi e la mamma non voleva che si consumassero troppe candele.
    Nel frattempo alla taverna, il guercio stava offrendo da bere a tutti per festeggiare il fidanzamento ed al giovane furono dati auguri, strette di mano, abbracci, manate sulle spalle, da amici e conoscenti, poi a notte fonda Juan si ritirò nella sua villa sulla spiaggia .
    A piedi scalzi andò sulla terrazza, con il fumo del sigaro illuminato dalla luna ed il rumore della risacca come colonna sonora, passò in rassegna gli avvenimenti della giornata, non gli sembrava vero!
    Era fidanzato con la contessina Beatrice d’Altomonte! Con la bellissima, dolcissima Beatrice e presto sarebbero diventati marito e moglie.
    Juan fece un lungo respiro, inalò profondamente l’aria profumata di salsedine, non era mai stato così felice e non perché forse aveva finalmente sconfitto la sua cattiva stella ed era riuscito ad ottenere tutto quello che desiderava fin da bambino: nome, soldi, matrimonio.
    No, era felice perché amava la fidanzata e voleva sposarla ,dedicarle la sua vita ed essere il centro di quella lei, ma avrebbe mai conquistato il suo cuore?
    Il pomeriggio dopo ,il giovane si presentò a casa Altomonte, gli aprì Beatrice, si salutarono e si trasferirono in salotto, lì Beatrice servì il tè mentre Caterina ed il suo futuro marito discutevano degli ultimi dettagli, poi la madre fu chiamata in cucina per presiedere alla cottura della cena ed i due fidanzati rimasero soli.
    Come una pantera, Juan le si avvicinò e quasi sussurrando, le disse:- Perché non parli Beatrice? Non t’interessano i preparativi delle tue nozze? Credevo che a voi donne piacesse discutere di vestiti, addobbi floreali, mobilio…gioielli.
    Lei balbettò: non lo sò…forse…presumo che abbiate ragione ma non ho mai avuto occasione di parlarne e mia madre…
    Egli la interruppe :- non è tua madre che deve sposarsi, no? E un’altra cosa, dammi del tu, presto dormiremo nello stesso letto ,non trovi ridicolo darci ancora del voi?
    Le guance di Beatrice s’infiammarono ,lei chinò il capo mentre Juan diceva: -…a proposito di gioielli…
    Le prese la mano, la fanciulla non reagì , non sapeva cosa doveva fare e la presenza del giovanotto, la situazione sconosciuta , la paralizzavano, poi sentì che lui le stava infilando un anello all’anulare sinistro, alzò la mano tremante e vide lo splendido gioiello in platino, una purissima perla adagiata su un letto di fulgidi diamanti.
    Egli le chiese ansioso:- Ti piace?
    Un radioso sorriso illuminò il viso di Beatrice che annuendo ,disse: - E’ bellissimo, grazie.
    Juan si congedò:- Devo andare, mi accompagni ?
    Beatrice lo precedette: certo.
    Gli aprì la porta, lui sorrise amaro:-Scommetto che la contessina si sentirà sollevata senza il rozzo fidanzato tra i piedi, le prese la mano che sfiorò con le labbra e repentinamente l’attirò a sé ,per un istante premette la bocca su quella incerta di lei…poi Juan si allontanò, lasciandola senza fiato ,in preda ad una nuova, forte emozioneEmojiF48B_30
     
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    pXxMJj2Il ballopXxMJj2



    Erano ormai passati quasi 2 anni da quando Andrea era partito e nella capitale ,oltre ad essersi fatto un ‘ottima clientela come avvocato, aveva ultimato i suoi studi per entrare in magistratura.
    Egli non si scriveva solo con la cugina ma intratteneva una cordiale e affettuosa corrispondenza anche con Manera, i due uomini si consultavano spesso per la loro professione e si fornivano utili notizie su ciò che accadeva intorno a loro.
    Per questo il signor Nicola ,gli scrisse immediatamente ,appena saputo che l’anziano magistrato di S.Paolo aveva intenzione di ritirarsi in pensione.
    Andrea inoltrò immediatamente la domanda ed il suo ottimo curriculum, unito al suo buon nome ,gli fecero ottenere la nomina ,quindi il giovane con l’aiuto dell’anziano avvocato, avviò l’iter atto al suo trasferimento.
    Fù così che ,mentre Mercedes spediva la missiva in cui la sua padroncina, metteva il cugino al corrente degli ultimi sviluppi inerenti la sua vita sentimentale, all’ufficio postale era già in giacenza la lettera in cui Andrea annunciava il suo ritorno.
    Beatrice lesse e rilesse più volte quelle righe, non credeva ai propi occhi !
    Solo poche settimane prima si sentiva sola e disperata, mentre adesso aveva un fidanzato che le piaceva molto e stava aspettando con immensa gioia, la venuta del suo caro Andrea!
    Con questo spirito riferì la notizia a Juan ,il quale invece non ne fù contento per nulla, non soltanto il ritorno del fratellastro gli risvegliava tutti i vecchi fantasmi ma si sentiva ferito e geloso , nel constatare la reazione della ragazza.
    Beatrice sembrava un’altra ,chiacchierava senza sosta, gli occhi radiosi ,la voce squillante ed il tono eccitato ,le belle labbra che sorridevano :-Oh Juan che felicità! Andrea e la zia Sofia presto saranno qui, puoi crederci? Lui sostituirà il vecchio giudice e questo vuol dire che non andrà più via, che i suoi problemi economici sono finiti per sempre, palazzo Aleardi verrà riaperto! Lo hai mai visto? E’ bellissimo! Immagina la zia Sofia ,scommetto che starà piangendo per l’emozione! Sono così contenta, Andrea merita tutto il bene di questo mondo!
    Juan interruppe il suo cicaleccio:-Devo assentarmi, andrò a comperare i mobili e ne approfitterò per definire alcuni affari , il giro delle isole sarà piuttosto lungo ed ero venuto a chiederti se avevi qualche preferenza, se avevi indicazioni da darmi, ma a quanto pare hai altro a cui pensare e la nostra futura casa non regge certo il confronto con il tuo prezioso Andrea!
    Si alzò e le disse beffardo:-Non sò quando tornerò, mi raccomando, non stare in pena per me!
    Senza lasciarle il tempo di replicare ,Juan attraversò a grandi passi il salotto ed uscì ,lasciando Beatrice mortificata e sorpresa dalla sua aspra reazione.
    Ormai Andrea aveva organizzato tutto per la partenza ed aspettava impaziente la comunicazione ufficiale che però tardava ad arrivare, per le solite lungaggini burocratiche.
    Dopo aver letto del fidanzamento della cugina, in preda allo sbalordimento ed alla preoccupazione ,le aveva immediatamente risposto chiedendo i dettagli, lei sembrava tranquilla ma la conosceva bene ed intravedeva nei suoi scritti ansia e preoccupazione…veramente da vari mesi aveva quella sensazione ed ora finalmente ne aveva scoperta la ragione.
    Voleva raggiungere S.Paolo al più presto, parlare con la fanciulla, vedere con i suoi occhi se era davvero felice o sapere se qualcosa, o qualcuno la minacciava.
    Beatrice futura moglie di suo fratello! La piccola Beatrice si sarebbe sposata…con Juan del Diablo.
    Lui lo conosceva soltanto di vista, da bambini non avevano avuto occasione d’ incontrarsi frequentando ambienti diversi, poi c’era stato il collegio, l’accademia ed infine una volta saputo della loro parentela, Juan aveva rifiutato ogni contatto.
    Andrea era addolorato da questo comportamento ,ne aveva parlato a lungo con Manera e l’amico gli aveva chiarito molte cose, ma se da una parte comprendeva l’atteggiamento del fratellastro e rispettava il suo volere, dall’altra ne soffriva ugualmente
     
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    Il giudice Carreras Domingo andava in pensione, dopo aver trascorso tutta la sua vita a S.Paolo.
    Le due figlie si erano sposate da tempo e abitavano a Città del Messico ed egli aveva deciso di ritirarsi assieme con la moglie Ines, nel suo paese natio, dove ancora possedeva la casa paterna.
    La consorte lo aveva convinto a celebrare l’evento lasciando buona memoria di sé con un ballo di gala, dove avrebbero salutato amici e conoscenti, festeggiato il pensionamento, dato il benvenuto al nuovo giudice e colto l’occasione per presentarlo ai colleghi.
    Quindi la signora Ines di buona lena ,cominciò ad occuparsi dei preparativi e per prima cosa scrisse e spedì gli inviti.
    Intanto anche Andrea e la genitrice arrivarono in paese, era passato più di un mese da quando ne aveva fatto richiesta ma finalmente erano tornati.
    I due si fermarono nel palazzo di famiglia, sistemarono i primi bagagli, si cambiarono d’abito e dopo un breve spuntino si recarono dalle Altomonte.
    Naturalmente ci furono baci, abbracci e lacrime,(sincere quelle di Sofia e Beatrice, da coccodrillo quelle di Caterina), presero il tè , poi il novello magistrato condusse la cugina a prendere un po’ d’aria in giardino e lì affrontò l’argomento che gli stava a cuore:- Beatrice mia cara, è inutile che ti descriva il mio stupore nell’apprendere delle tue prossime nozze, sai che ti ho sempre voluto bene come ad una sorella e quanto io ci tenga a te, per tali motivi non ho esitazioni a chiederti, perché?
    Perché sposi Juan? E’ stata una scelta libera, la tua? O hai subito pressioni?
    Ti prego di essere sincera come lo sei sempre stata.
    Beatrice sedette pensierosa sul bordo della fontana , con la mano accarezzò una ninfea poi alzò lo sguardo su di lui: -Juan non mi ha costretto se è questo che vuoi sapere, le circostanze mi hanno indotto a sposarmi, conosci la mamma e non è necessario che ti spieghi, d’altronde indipendentemente da questo, prima o poi è un passo che ogni donna deve compiere, ammetto che pur di liberarmi dal suo giogo ,in quel momento avrei sposato chiunque, ma sono stata fortunata e mi sono fidanzata con Juan.
    Andrea chiese ancora:-Si comporta bene con te? Sai che con me puoi parlare, ti difenderei senza indugio.
    La contessina annuì: -E’ buono, di cuore nobile e premuroso ,però ha sofferto molto e questo gli fà nascondere molte sue qualità.
    Il giovane la guardò negli occhi: - Lo ami?
    Lei rispose :-Non lo sò ma non ho mai provato per nessuno quello che sento per lui .
    Il cugino continuò ad indagare:-E lui? Pensi che lui ti ami?
    Per un lungo momento Beatrice fissò il gazebo coperto dal glicine, poi fece un profondo sospiro e con gli occhi pieni di lacrime dichiarò:-Scusami, non sò rispondere neanche a questa domanda, sai che non sono certo un’esperta ,ci vediamo poco e sempre in presenza di altri ma…
    La fanciulla singhiozzando si gettò nelle braccia del giovane:-Oh Andrea! Perché desidero tanto essere amata da lui? Vorrei che riuscisse ad amarmi con tutto il suo cuore e per sempre!
    Il giovane l’abbracciò , con una mano le accarezzava la testa , cercando di consolarla:-Shh, shh…Beatrice, no, no, non fare così…mi dispiace cara ,di aver provocato il tuo pianto, stai provando nuove sensazioni a cui non sei abituata, tutto qui! Vedrai ,sono sicuro che Juan ti amerà presto…e forse è già successo.
    Rimasero ancora qualche istante a passeggiare per permetterle di riprendersi completamente e quando rientrarono ,trovarono Caterina che stava leggendo una missiva appena ricevuta, era l’invito per il ballo del giudice Carreras DomingoEmojiF48B_31
     
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    I giorni scorrevano sereni, Juan era ancora in navigazione ma Andrea ancora non prendeva servizio ed i due cugini si vedevano tutti i giorni, cercavano di riguadagnare il tempo perduto mentre si trovavano lontani ed il giovane magistrato leniva come poteva la nostalgia di lei .
    Beatrice infatti, soffriva molto per la lontananza del fidanzato e per come si erano lasciati ma aspettava fiduciosa ed intendeva avere con lui una franca spiegazione appena fosse tornato.
    Non era una sciocca, comprendeva che l’avversione di Juan per il fratellastro aveva implicazioni profonde ma contava di risolvere col tempo questa dolorosa situazione.
    Ovviamente tutto il paese era in fermento per il grande ballo , sarte, modista, fioristi, cuochi e vinai ,lavoravano senza sosta, i musicisti provavano i brani in programma, il grande salone dell’antico palazzo del tribunale era stato lucidato da cima a fondo e la signora Alma eccitatissima, come una grossa farfalla colorata , svolazzava da mattina a sera, controllando e raccomandando a destra e a manca.
    E una mattina mentre in tutta S.Paolo non si parlava d’altro, ecco che sul mare , all’orizzonte ,si vide spuntare l’albero maestro del Satan.
    L’imbarcazione ancora non aveva ultimato l’attracco che già Juan era balzato a terra, si diresse alla propia abitazione e dopo essersi cambiato e lavato ,in fretta poi si recò a casa della fidanzata.
    Aveva lavorato senza un attimo di respiro ed era riuscito a tornare prima del previsto, per tutto il viaggio aveva ricordato gli occhi lucidi di lacrime della promessa sposa e si era dato dell’imbecille!
    L’aveva lasciata in modo brusco, pieno di gelosia e livore, era stato ingiusto, doveva imparare a controllarsi ,lei non meritava di essere trattata così.
    Armato delle migliori intenzioni, con il cuore traboccante d’amore, Juan suonò la campanella della porta, venne ad aprire Mercedes:-Signore! Bentornato, ha fatto un buon viaggio?
    Il giovanotto era impaziente:-Ottimo grazie Mercedes, annunciatemi alla signorina per favore.
    La domestica lo mise al corrente :-Non posso, mi dispiace ,le signore sono uscite...la signora Caterina è andata dall’avvocato e la contessina è a passeggiare con il signor Andrea. Oh capitano! La signorina Beatrice ha pianto tanto durante la vostra assenza ma appena saputo dell’arrivo del cugino si è subito rasserenata, dovevate vederla com’ era felice oggi , quando lui le ha proposto di uscire! Meno male che il signor Andrea è finalmente tornato!
    Il viso dell’ex contrabbandiere era diventato una maschera di granito:- Andrea è già tornato? Dove sono andati?
    Poi senza aspettare risposta si era precipitato in strada, aveva attraversato la piazza, sbirciato in chiesa…ed infine li aveva visti da lontano, passeggiavano pigramente ,la mano di Beatrice sul braccio di Andrea ,le teste nascoste dal suo ombrellino…gli arrivarono gli echi argentini della risata di lei…
    I due cugini ignari di essere osservati ,ricordavano allegramente la loro infanzia, poco prima avevano comperato un cestino di ciliegie da una contadina del mercato ed Andrea adesso stava dicendo:-Potremmo mangiarle come dessert ,che ne dici carissima? Sai che le adoro! A proposito ricordi quando da piccola le usavi come rossetto? Io mi arrabbiavo moltissimo, ne ero talmente goloso! Tutta quella fatica per arrampicarmi sull’albero e tu ? Non sopportavo proprio che le sprecassi per giocare alla signora!
    Risero divertiti, poi lui prese un frutto, lo ruppe a metà ,mise confidenzialmente una mano sulla nuca della fanciulla ,lei chiuse l’ombrellino e lo lasciò fare, mentre egli si avvicinava e con molta attenzione le metteva il “rossetto”.
    Vedendo la scena da lontano ,Juan si irrigidì…piombò come un pazzo su di loro, afferrò il fratello per una spalla e mentre l’altro si girava sorridente, gli sferrò un potente pugno in faccia!
    Il cestino fece il triplo salto mortale con piroetta, le ciliegie caddero a pioggia sul selciato, il gatto acciambellato al sole lì vicino ,miagolando fece appena in tempo a scappare via, mentre il giovane Aleardi crollava a terra e Beatrice gridava spaventata, per poi inginocchiarsi accanto al cugino che giaceva immobile :-Andrea! Andrea! Rispondimi ti prego, caro! Come ti senti! Qualcuno chiami un dottore!
    Il malmenato riuscì ad alzare la testa, la scosse confuso e si massaggiò la mascella:- Mi sento come se fossi andato sotto un treno…ma cosa diavolo…
    Entrambi alzarono il viso e videro il figlio del diavolo che li fissava ancora con gli occhi fiammeggianti ed i pugni stretti, Beatrice stupita, sussurrò:- Juan?
    Subito Andrea si mise in piedi e la bocca gli si allargò in un ampio sorriso…
    Juan però, l’osservava truce ,così era quello il suo fratellastro e rivale! Quel bel giovanotto dai modi raffinati e profondi occhi blu che sorridendo gli stava porgendo la mano…EmojiF48B_32
     
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    Il nostro capitano rimase immobile, allora Andrea prendendo l’iniziativa ,gli prese la mano e gliela strinse gioviale :-Oggi è un grande giorno .
    Quindi si girò verso la cugina:-Me ne vado, comprerò delle altre ciliegie, è arrivato un accompagnatore migliore di me, ti riporterà lui a casa, sò di lasciarti in buone mani…spero di rivederti presto Juan!
    Il giovanotto si allontanò fischiettando lasciandoli soli, loro rimasero a guardarlo ,quasi subito però fece una smorfia di dolore e si toccò con cautela la mascella ancora dolente mentre si allontanava .
    Senza una parola ,Juan riportò la fidanzata a casa ,tra loro era calato un imbarazzante silenzio ma prima di entrare lui la trattenne nel giardino prendendola per un braccio:-Ti prego di scusarmi per come mi sono comportato prima di partire…
    Lei si divincolò:- Cosa ti è preso Juan, sei impazzito? Perché hai picchiato Andrea? E pensare che non vedevo l’ora che tu tornassi!
    Il giovane rispose :- Anche io non vedevo l’ora di tornare! Per tutto questo tempo mi sono rimproverato per il modo in cui ti ho lasciato, per l’intero viaggio non ho fatto che pensare a te, a come rimediare il torto che ti avevo fatto ma mi ero dimenticato di Andrea!
    Beatrice era molto arrabbiata:- Non hai nulla da rimproverarci, chi credi che io sia? Sai che è come un fratello per me e se anche così non fosse, non mi sarei certo comportata sconvenientemente in pubblico ed alle tue spalle! Mi sono promessa a te, ti ho dato la mia parola ed è mia abitudine mantenerla .
    Ho passato giorni terribili , sei andato via come una furia, riesci ad immaginare come mi sono sentita? Non sapevo cosa fare e cosa pensare, ho temuto persino che non tornassi più!
    Le lacrime cominciarono a rigarle il viso e, Juan si sentì un verme, poggiò la sua fronte sulla fronte di lei:-Perdonami Beatrice, tengo moltissimo a te lo sai ,ti prego non piangere… mi ucciderei per averti fatto soffrire ma quando vi ho visti così vicini, lui che sembrava…non ho capito più niente e tutti i miei buoni propositi sono svaniti nel nulla.
    La prese tra le braccia, le baciò le palpebre e le guance ancora bagnate di lacrime :- Dovrai avere molta pazienza con me, anche il signor Nicola mi ha sempre rimproverato di avere un cattivo carattere, pensi che una volta sposati riuscirai a sopportarmi?
    In quel momento , stretta al fidanzato, la fanciulla sentiva di poter sfidare il mondo :-Sì Juan, sono sicura che potrei sopportarti per l’eternità.
    Un bacio suggellò l’avvenuta riconciliazione ,poi Beatrice gli parlò della grande notizia: un ballo!
    Era molto emozionata, non aveva mai partecipato ad un avvenimento del genere ,in paese ben poche famiglie potevano permettersi di organizzarne uno in grande stile e comunque Caterina con l’alibi della sua condizione vedovile non partecipava agli eventi mondani.
    Veramente la figlia era quasi certa che il vero motivo fosse la sua cronica avarizia, non voleva spendere in nuovi vestiti ,guanti ed acconciature ma stavolta non aveva potuto rifiutare, sarebbe intervenuto tutto S.Paolo , la loro assenza sarebbe stata notata ed ampiamente commentata, senza contare che come zia del nuovo giudice, gli invitati si sarebbero complimentata anche con lei e Caterina non voleva rinunciare alla sua parte di notorietà.
    La genitrice per una volta non avrebbe badato a spese, ne andava del prestigio della loro casata che non poteva essere inferiore a quella degli Aleardi ed inoltre voleva eclissare una volta per tutte la povera Sofia, perciò nel giro di una settimana ,dopo aver scritto alla cugina Dolores ed aver salutato Juan, madre e figlia accompagnate da Mercedes , partirono per la capitale.
    Vi trascorsero 5 giorni e fatte le dovute compere ,tornarono al paese morte di stanchezza ma con la carrozza strapiena di pacchi e pacchetti.
    Caterina aveva scelto per sé un pomposo abito in seta verde scuro ,guarnito con bordi di merletto nero per rammentare il suo stato di vedovanza e naturalmente degli accessori in tinta.
    A Beatrice era stato permesso di optare per un romantico vestito in organza bianca, disseminato da graziosi mazzolini di non ti scordar di me, ricamati a punto pieno con filo di seta fine , l’azzurro dei fiori ed il verde tenero delle foglie faceva risaltare meravigliosamente il suo incarnato, le maniche a sbuffo e l’ampia scollatura rotonda invece ,avevano il compito di metterle in evidenza il seno scultoreo.
    Il tutto era completato da guanti e scarpette di raso italiano ,mentre le spalle sarebbero state riparate dal fresco notturno , con una vaporosa stola di tulleEmojiF48B_33
     
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    Essendo un Aleardi ,fidanzato con una Altomonte ed il fratellastro del nuovo magistrato, anche Juan fù invitato ma escluse immediatamente di andare, vedendo Beatrice così contenta però non le disse niente , aspettò quindi che tornasse dalla capitale e la sera si recò in visita per salutarla ed esprimere il suo rifiuto.
    Caterina subito obiettò:-Sbagliate, è ora per voi di cominciare ad occupare il posto che vi aspetta in società ed in seno alla vostra famiglia, adesso avete un cognome da onorare ed è una magnifica occasione per comunicare a tutti il vostro fidanzamento in modo ufficiale, senza dover offrire noi musica e rinfreschi.
    Senza contare che neghereste a Beatrice una rara possibilità di svago ,sapete che senza di voi, per lei non sarebbe opportuno intervenire, le regole non lo permettono e…
    Juan la interruppe :-Signora io me ne infischio di certe regole! Vi ricordo che sono le vostre e non certo le mie!
    La donna si morse la lingua per non rispondere e non scatenare una discussione con un genero così danaroso ,lui le chiese :-Vorrei sentire il parere di Beatrice…da solo se non vi dispiace.
    La contessa stizzita si allontanò:-Va bene ,ma siete pregato di fare in fretta, non stà bene che due fidanzati…
    Juan rispose:-Vi assicuro che non farei nulla che possa offendere Beatrice.
    Rimasti soli , si rivolse alla fanciulla: -E tu cosa pensi? E’ così importante per te ? Ne soffriresti molto se io non venissi?
    La ragazza posò il ricamo, corrugò la fronte pensierosa, poi lo guardò:-Esco raramente e non nego che mi farebbe molto piacere andare ma non mi divertirei sapendo che sei venuto di malavoglia, mi sentirei colpevole di averti arrecato dispiacere, di averti costretto, non devi accettare per me ma per te stesso e solo se ne sei convinto.
    Come dice la mamma, la nostra presenza avrebbe vari significati ma non è questo che importa ,io non ho mai tenuto al prestigio sociale… penso ad Andrea, a cosa proverebbe, cosa vorrebbe dire per lui, vederti lì…tu ,quello che ha sempre considerato suo fratello… a cui ha sempre voluto bene.
    Juan da quando Andrea ha scoperto la tua esistenza non c’è stato giorno in cui non ti ha pensato, in cui non ha sperato in un riavvicinamento, rifletti, non fare che le colpe dello zio Francesco ricadano ingiustamente su di lui, conosco mio cugino da quando sono nata e sò di non sbagliarmi, egli è una buona persona, ha fiducia nel genere umano e non ti farebbe mai del male.
    Nel sentire l’appassionata difesa di Beatrice ,il giovane era impallidito ed alzatosi , annuì con la testa:-Sì, dalle tue parole, s’indovina la vostra profonda conoscenza ed il grande affetto che vi lega.
    Le baciò la mano :-Ti è mai venuto in mente di dedicare un po’ di quei sentimenti che provi per Andrea, anche al tuo futuro sposo ?…Buonasera e ti prego...saluta tua madre ,per me.
    Juan era uscito e si era diretto alla taverna ,in camera si era versato un bicchiere di rum ma non lo aveva bevuto.
    Andrea, sempre Andrea! Possibile che non riuscisse ad estirparlo dalla sua vita?
    Amava Beatrice più della sua stessa vita ma l’affetto di lei per il fratello gli scatenava una gelosia inaudita, l’ombra di Andrea era sempre su di lui, ricordi e sensazioni che credeva ormai lontane gli tornarono alla mente …ed ingoiò d’un fiato il bicchiere di liquoreEmojiF48B_34
     
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    Di buon mattino Beatrice si era recata alla messa con Mercedes , quando uscirono dalla chiesa trovò il fidanzato ad aspettarla:- Buongiorno.
    Ella ricambiò con un cenno della testa ,iniziarono a camminare mentre la domestica li seguiva rimanendo qualche passo indietro, dopo qualche istante lui disse:-Mi dispiace…
    Accennò ad un sorriso amaro:-Da qualche tempo sembra che io debba scusarmi continuamente con te…Beatrice, tra me ed Andrea c’è una ferita talmente vecchia e profonda…. temo che non si rimarginerà mai ,però tu non c’entri niente e non voglio che interferisca nel nostro rapporto…
    La contessina era ferita:-Dici bene Juan, io non c’entro nulla e non è giusto trattarmi così, tanto più che non è la prima volta!
    Ti ripeto che tra me e Andrea non c’è niente ,ci amiamo sì ma come fratello e sorella ,le tue parole, il tuo comportamento, mi offendono , mi addolorano ed insultano la tua stessa intelligenza, quando capirai che Andrea non ha colpe e che ti vuole molto bene?
    Juan si fermò ,con le mani sui fianchi strinse i denti , con espressione assorta guardò lontano, poi le prese il braccio sospirando:- Abbiamo parlato abbastanza di lui, vieni ti accompagno a casa ,non vuoi farmi vedere le meraviglie che hai comprato a Città del Messico ?
    Arrivati a palazzo Altomonte ,lei eccitata come una bambina ,corse in camera e tornò giù con alcune scatole:- Ecco Juan, questo è il vestito …qui ci sono i guanti e la stola.
    Poi la fanciulla si accostò l’abito al corpo, per fargli vedere l’effetto :- Ti piace? Pensi che mi starà bene?
    Juan le dette un lungo ,intenso sguardo da capo a piedi:-Sei bellissima, sarai la reginetta della festa …ed io vorrei che fossimo già sposati.
    Beatrice per nascondere il rossore , con cautela rimise gli accessori nelle scatola ,prese anche il vestito e salì le scale:- Vado a rimettere tutto a posto.
    Quando tornò, trovò Juan che camminava nervoso nel salotto:-Devo parlarti, ho riflettuto a lungo ed ho deciso di non intervenire al ballo, vorrei Beatrice… per te che sei la sola di cui m’importa… ma non posso. Non voglio stare un intera ,lunga serata accanto ad Andrea, sopportare e farti sopportare commenti umilianti ,potrei…
    Lei lo interruppe:-Ma a me non interessa , Juan! Tu sei il mio promesso sposo e solo questo conta per me!
    Il fidanzato riprese a parlare:-Beatrice ascoltami per favore, se vengo a quel ballo ci saranno chiacchiere e pettegolezzi a non finire, su me, su noi, sugli Aleardi e sugli Altomonte, si potrebbe creare un clima che ti metterebbe a disagio e non voglio ,inoltre potrei reagire molto male se qualcuno ti offendesse e questo peggiorerebbe la situazione, io non desidero frequentare la “buona società” e per me non sarà un dispiacere non venire al ballo ma tu … voglio che tu vada, non devi privartene per colpa mia.
    Andrai con tua madre e l’avvocato, così le apparenze saranno salve.
    La fanciulla rifiutò:-No Juan, se tu non vieni rimarrò a casa, neanche per me sarà un sacrificio, ci saranno altri balli, siamo fidanzati e senza di te non mi muoverò da qui.
    Il giovane le si avvicinò ,le prese il mento tra le dita facendole alzare il viso:-E sprecare quel vestito che s’intona così bene ai i tuoi occhi? Non me lo perdonerei mai…
    Juan le dette dei piccoli, lievi baci, sulle labbra carnose, poi dalla tasca estrasse un astuccio di pelle blu:- Apri.
    Lei obbedì :- Oh Juan! E’ magnifica! Che fattura particolare!
    All’interno della scatola, sul velluto nero sfavillava una parure di diamanti e zaffiri del Kashmir ,erano color cielo, la celebre tonalità chiamata Manto della Madonna e le pietre erano tagliate a goccia.
    La ragazza davanti allo specchio, provò gli orecchini, mentre egli le adagiava la collana sul niveo collo:-Gli zaffiri sono dello stesso colore dei tuoi occhi e dei ricami sul vestito, appena l’ho vista ho subito pensato a te…l’ho comperata durante l’ultimo viaggio ,è stata fatta nel Rajasthan ed era destinata ad una principessa indiana ,il capitano di una nave inglese proveniente dall’ Asia l’aveva comperata da un famoso gioielliere di Jaipur ,sperando di rivenderla vantaggiosamente in patria, invece credo proprio d’aver fatto io l’affare maggiore .
    Juan la prese per le braccia :-Credimi Beatrice ,mi costa molto non accompagnarti al ballo ma desidero che tu vada e sarò molto dispiaciuto se non acconsentirai.
    La contessina capitolò:-Se è questo che vuoi …ma torneremo a casa il prima possibileEmojiF48B_35
     
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    Il palazzo Almaviva che da decenni veniva utilizzato come tribunale ,era un’ antica e nobile magione a 3 piani, una reminiscenza di quando in tutta la regione regnava ricchezza e benessere ed in vari paesi si erano costruiti lussuosi edifici per ospitare le visite del governatore oppure la corte reale che vi faceva una breve sosta ,nei viaggi intrapresi attraverso la nazione.
    Era enorme e tutti lo chiamavano familiarmente “ il palazzo grande” ma ormai naturalmente, era diventato inutile e troppo costoso mantenerlo e gli uffici quindi occupavano solo l’ala laterale dei primi due piani.
    Il salone delle feste era ancora splendido ed una volta tolte le lenzuola che coprivano i mobili, ripulito e lucidato ,espletava al meglio la sua funzione.
    Vi si accedeva tramite un ampio scalone di bianco marmo di Carrara a forma di Y, mentre sulla balaustra i pesanti candelieri di bronzo, illuminavano la salita e vari valletti erano a disposizione per gli invitati .
    Accanto alla porta ,il giudice Carreras Domingo con la moglie, affiancati da Andrea e Sofia, salutando e facendo le dovute presentazioni, accoglievano gli ospiti .
    La signora Ines , era sempre stata una persona schiva e tranquilla ma venendo da una ricca ed aristocratica famiglia di Città del Messico ,era cresciuta in ambienti certamente più sfarzosi di S.Paolo.
    Ella adorava il marito e per il suo pensionamento, aveva deciso di organizzare una festa come quelle che aveva frequentato in gioventù, un galà che si sarebbe ricordata a lungo e che avrebbe fatto rammentare per anni il consorte.
    Ines aveva lavorato alacremente, tutto doveva essere perfetto e di prima qualità e superando se stessa aveva davvero ottenuto il meglio.
    Beatrice era arrivata in carrozza con Manera e Caterina e dopo i saluti di rito ,era rimasta in disparte ad osservare il cugino.
    La contessina era felice di essere lì, era una gioia per lei vedere l’elegante figura d’Andrea in completo grigio scuro e panciotto color crema , attorniato dagli ospiti che facevano a gara per stringerli la mano, se lo meritava!
    Abbozzò un sorriso ma una lacrima inaspettata le corse giù per la guancia, avrebbe tanto voluto che Juan fosse accanto a lei, le mancava così tanto!
    Si costrinse a mandare via i cattivi pensieri ,aprì il suo ventaglio con le stecche di madreperla dei mari del sud e decisa a godersi la serata ,curiosa , si guardò attorno.
    All’interno ,grandi specchi in cornici elaborate , riflettevano la luce degli enormi lampadari in cristallo di Boemia e sul soffitto , stucchi color oro contornavano affreschi con varie scene ludiche.
    L’orchestra suonava in sordina una gradevole melodia e Beatrice pensò che sarebbe stato bellissimo volteggiare su quel pavimento intarsiato d’alabastro ,stretta al fidanzato.
    Poi addossato alla parete in fondo ,vide un lunghissimo tavolo abbigliato con una tovaglia di lino bianco e pizzo di Cantù ,che ospitava vari trionfi di frutta , vini pregiati, caraffe d’acqua e succhi ,alcuni vassoi d’argento colmi di prosciutti e arrosti, coppe ripiene di salse, artistici pasticci di selvaggina, le alzate di porcellana traboccanti di dolci.
    Notò la posateria d’argento che riluceva in un angolo e le pile di piatti che aspettavano solo di essere riempiti .
    La contessina si affacciò sull’uscio di una camera laterale che originariamente doveva essere stata la biblioteca, era arredata con tavolini da gioco e poltrone, capì che era la stanza a disposizione degli uomini, dove avrebbero potuto ritirarsi a bere liquori e fumare, giocare a carte o a dadi, mentre le figlie ballavano e le mogli spettegolavano.
    Lentamente osservò le grandi finestre ornate con tende di broccato beige, attraverso cui si raggiungeva la vasta terrazza , lì i ballerini si potevano rifugiare per ritemprarsi dalle fatiche del ballo o avere un po’ d’intimità.
    Continuò a gironzolare per il salone, finchè Caterina non la chiamò:- Vieni qui Beatrice! Smettila di comportarti come una bambina osservando ogni cosa con quegli occhioni spalancati, cosa penserà la gente?
    Lei rispose: -La verità madre mia, che ho gli occhi spalancati per cercare di vedere il più possibile , dato che non ho mai visto nulla e non sono mai andata da nessuna parte.
    La donna agitò il ventaglio ed alzò il mento evitandole di risponderle ,perché altre signore si stavano avvicinando.
    Intanto Juan si trovava nella sua casa a picco sul mare e seduto in terrazza cercava di leggere un libro ma non riusciva a concentrarsi, non faceva che rileggere inutilmente la stessa pagina.
    Ripensava a Beatrice rivedeva i suoi occhi limpidi mentre infervorata perorava la causa del cugino e questo, gli fece considerare che la fanciulla aveva gli occhi azzurri del defunto padre, Andrea invece quelli blu scuro della mamma ma ciò non impediva loro, di avere la stessa espressione .
    Entrambi erano dotati di uno sguardo franco e leale che ti permetteva di leggere in fondo alla loro anima e certo il fratello non poteva essere il losco figuro che aveva sempre immaginato.
    La verità era che in tutti quegli anni aveva addossato ad Andrea responsabilità non sue ,amareggiato ed arrabbiato com’era ma adesso le cose erano cambiate, forse dopo tutto aveva ragione la fidanzata…
    Beatrice…presto si sarebbero sposati ,lei aveva giurato di essergli fedele, di essere la sua compagna ma adorava un altro uomo…
    L’ira s’impossessò nuovamente di lui, Juan si alzò in piedi e piantò i pugni sul tavolo, lo sguardo lontano e le labbra strette:- Bene! Sarebbe andato a quel dannato ballo!
    Era stato invitato, era il fidanzato di Beatrice ,doveva adempiere al suo dovere e sarebbe stato un piacere farlo, cosa diavolo gli era saltato in mente di lasciarla andare da sola?EmojiF48B_36
     
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    Beatrice era splendida, il vestito palesava magnificamente la sua figura e la sontuosa parure di zaffiri e diamanti ,creava un contrasto molto sensuale con l’aspetto grazioso e verginale della ragazza, attirando così vari sguardi maschili.
    Abili mani le avevano acconciato i capelli sulla sommità del capo in una pettinatura molto elegante e piccoli sottili boccoli , le accarezzavano il collo delicato ma lei non si accorgeva di quanto fosse bella, i suoi pensieri erano rivolti esclusivamente al fidanzato.
    Andrea aveva finalmente finito di assolvere i suoi obblighi sociali ma nonostante la grande sala fosse gremita di gente , si era accorto dell’aria afflitta della cugina e ne aveva compreso la causa, fece accomodare Sofia su di un divano accanto a Caterina:- Stai comoda mamma? Ti occorre qualcosa? Vuoi dell’acqua o del tè? E voi zia Caterina?
    Le due donne ricusarono l’offerta ed il giovanotto si avvicinò a Beatrice che era in piedi e fingeva di osservare un quadro ,da dietro le sussurrò allegro:- Su cara ,non essere triste, stasera la tristezza è bandita dalle nostre vite ed è obbligatorio divertirsi!
    L’orchestra accordava gli strumenti e si preparava a cominciare il repertorio, Andrea sospirò con rimpianto:- Devo andare, ho promesso al giudice Carreras di esporgli la mia linea di condotta riguardo la delinquenza minorile ma farò in fretta e ti condurrò a ballare…. ehi, cosa stà succedendo, laggiù?
    Uno strano brusio proveniva dagli invitati che erano accanto all’entrata, poi la folla si allargò, si divise in due ali ed al centro apparve Juan.
    Il giovane era estremamente affascinante, indossava un raffinato completo nero e sulla camicia bianca vi spiccava un plastron antracite su cui aveva appuntato una spilla con diamante.
    I capelli leggermente inanellati ondeggiavano attorno al suo viso, mentre con fiera andatura si avvicinava a Beatrice , tra i convenuti intanto continuava a spargersi la voce che il temibile Juan del Diablo era intervenuto alla festa, che si era addirittura fidanzato con la contessina d’Altomonte!
    Nel il silenzio generale ,con espressione da falco accigliato ,attraversò la sala e salutò con un leggero inchino la suocera e Sofia:-Signore, i miei omaggi.
    Diresse verso il fratello un piccolo cenno del capo e fece per rivolgersi alla fanciulla ma Andrea sorridente gli disse:-Che bella sorpresa! Come stai?
    Gli tese la mano e dopo una cordiale stretta, senza dargli tempo di reagire lo abbracciò, quel gesto fù come un segnale, la gente riprese a parlare, a muoversi , l’orchestra attaccò il primo brano ed iniziarono le danze.
    Andrea esclamò :-Che bella musica vero? Davvero una serata incantevole! Peccato ,devo andare da Carreras, mi stà aspettando già da un po’ e sarebbe maleducato da parte mia farlo attendere ancora.
    Poi disse alla cugina:-Juan ha diritto al primo ballo ma spero che vorrai riservarmi il secondo ,è una vita che non balliamo insieme!
    Immediatamente Juan si rabbuiò:-I miei diritti su Beatrice vanno ben oltre il primo ballo! Perciò ti consiglio di trovarti un’ altra compagna per danzare !
    Detto questo ,condusse la fidanzata al centro del salone, le cinse la vita sottile e la coppia iniziò a ballare, mentre da lontano Andrea sorrideva e faceva uno spiritoso occhiolino alla cugina.
    Juan era un ottimo ballerino, il suo portamento era impeccabile ed aveva molto senso del ritmo, Beatrice non era un’esperta ma lo avvertì e si abbandonò fiduciosa, lasciandosi trasportare nel vortice delle danze.
    Dopo il primo ballo Juan si guardò attorno e a dispetto delle previsioni cominciò a godersi la serata ,la sua meravigliosa fidanzata aveva dimostrato di essere felice di vederlo, gli aveva rivolto un luminoso sorriso e per una volta non aveva preso le parti del fratellastro, la gente dopo il primo momento si era preoccupata di mangiare ,ballare e chiacchierare e lui non era più al centro dell’attenzione.
    Non riusciva a staccare gli occhi di dosso a Beatrice! Era fiero di lei e che fosse sua, l’amava così tanto da sentirsi scoppiare!
    Ma anche la fanciulla provava gli stessi sentimenti e lo guardava incantata, Juan colse lo sguardo adorante di lei ,il suo cuore fece una capriola nell’ampio torace, l’orchestra attaccò un altro pezzo e la coppia ricominciò ad ondeggiare unendosi alla cadenza della musica, poi egli la strinse facendola aderire al suo corpo e le sussurrò: - Reggiti forte e non smettere di guardarmi negli occhi.
    Dopodichè Juan , seguendo il crescendo della melodia , la fece volteggiare in un travolgente valzer.
    Per la contessina il tempo si era fermato, null’ altro esisteva se non lei e Juan avvinti nella danza, le scarpette di Beatrice quasi non toccavano terra, i suoi occhi erano incatenati a quelli dell’uomo che amava mentre il profumo di sandalo la inebriava e sentiva le guance accaldate .
    Per la prima volta nella sua vita era completamente felice ,si sentiva bella ,elegante ed in armonia con sé stessa ,la consapevolezza di essere ammirata dal fidanzato le dava la speranza che un giorno avrebbe potuto persino , far innamorare Juan di sè!
    Tutti li guardavano e quando il brano finì ,appoggiata al braccio del giovane , Beatrice fu certa che qualunque cosa potesse succedere in seguito ,non avrebbe dimenticato mai più quella sera e che una volta diventata anziana avrebbe raccontato ai nipoti di quel suo primo ballo con Juan ,il ballo di gala al grande palazzo Almaviva.EmojiF48B_37
     
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    Era da poco passata l’alba e Beatrice aveva appena finito di cucinare, prese una grossa cesta e la riempì con pannocchie di granturco bollito, banane di platano schiacciate e rosolate nell’olio caldo, pezzi di farinosa yucca cotta al forno, numerose tortillas, cremosa salsa di fagioli neri, varie quesadillas fritte, ripiene di formaggio ed infine empanadas, imbottite con carne di pollo , spezie e olive.
    Il largo paniere era gravoso da portare, quindi l’avrebbe trasportato a due mani aiutata da Mercedes, aveva però dovuto rinunciare alle ananas ,si conservavano bene ma erano troppo pesanti e così aveva optato per dei piccoli manghi freschi .
    Sorrise tra sé ,pregustando la gioia dei bambini.
    Salì nella sua camera dove si rinfrescò velocemente con l’acqua del catino, la frangetta le si era incollata alla fronte, doveva decidersi a farla crescere, sarebbe stato meglio ,per modificare finalmente quella vecchia pettinatura ed acconciarsi in modo più pratico.
    Si cambiò l’abito, ne scelse uno color lavanda ornato da un piccolo merletto avorio ,poi con un nastro dell’identico colore, fermò la grossa treccia in cui aveva raccolto i capelli .
    Beatrice controllò le 2 sacche di tela in cui aveva riposto gli indumenti da portare con sé, aveva pregato Teresa di spargere la voce tra i suoi conoscenti ed ora quegli abitini smessi avrebbero trovato nuovi piccoli, propietari.
    Così la giovane e la cameriera, con il loro pesante fardello, si avviarono sotto il sole nascente verso il rione dei poveri di S.Paolo.
    Accanto al molo, dietro la zona delle taverne ,vi era il quartiere più misero del paese “El barrio de los santos”,da lì partivano le donne che lavoravano nelle case dei ricchi ,mentre gli uomini frequentavano il porto per ottenere un ingaggio su qualche nave mercantile .
    Molti di essi erano pescatori ,alcuni riparavano barche , o si occupavano comunque di attività inerenti il mare .
    Anche se in minima parte , vi abitavano anche varie famiglie di contadini, quasi tutti dipendevano dai grandi latifondisti e quindi trovavano impiego solo per i raccolti , ma c’erano pure ex propietari di piccoli appezzamenti di terreno che in un unica stagione cattiva, avendo già una situazione economicamente infelice , avevano perso terra e casa, andando completamente in rovina.
    Una cosa comunque era certa,nessuno era benestante e tutti erano bisognosi.
    El barrio de los santos! Frequentando quel posto,la fanciulla aveva capito il perchè di quel nome, molta di quella gente infatti, meritava di essere fatta santa,per come viveva nella più nera indigenza.
    Finalmente bussarono alla porta della vedova Morales,la donna con espressione sospettosa,aprì un poco la porta ma quasi immediatamente , il suo viso si distese in un ampio sorriso:- Signorina,Beatrice! Che Dio vi benedica! Prego entrate!
    Le due ragazze entrarono e la contessina dopo aver affettuosamente salutato la signora,depositò un pò di cibarie sull’unico tavolo,della squallida casa.
    Attirati dalle voci e dal delizioso profumino, 6 bambini sciamarono nella stanza ed attorniarono la giovane,chiamandola e tirandola per il vestito,il più grandicello le domandò:- E’ vero che sposerai il capitano?
    La madre li sgridò ma Beatrice rideva soddisfatta mentre imboccava i più piccoli,pensando che sembravano propio uno stormo di passerotti, con quelle boccucce aperte.
    Dopo aver lasciato anche dei capi di vestiario, la giovane a malincuore si congedò dalla vedova e si recò dai signori Perez,qui non c’erano bambini ma la coppia viveva in condizioni di estrema povertà ,perchè l’uomo non era più in grado di camminare.
    Maurilio Perez aveva subito un brutto incidente, mentre qualche anno prima scaricava la stiva di una nave :una pila di grossi barili era crollata giù ed alcuni gli erano rotolati addosso spezzandogli la schiena, la gente diceva che era fortunato perchè non era morto ma lui lo avrebbe preferito.
    Adesso aiutava il vecchio padre malato ,ad intrecciare le nasse per catturare le aragoste e la moglie faceva saltuariamente la lavandaia,però spesso non riuscivano a mangiare neanche una volta al giorno.
    Dopo essersi occupate dei Perez ,fù la volta dei signori Martin ma quando uscirono anche da questa casa,fermo davanti alla porta vi era un calesse e seduto a cassetta c’era Juan che aspettava
     
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    Beatrice rimase senza parole ,il fidanzato con un atletico balzo saltò a terra:-Sei sorpresa?
    Tolse loro di mano le cesta e le sacche, poi le sistemò sulla carrozzella:-Perchè non mi hai detto che cosa intendevi fare,oggi?
    La contessina aveva dovuto discutere a lungo con Caterina per avere il permesso di distribuire quel cibo e per lei essere lì quel giorno ,era stata una conquista di cui andava orgogliosa,perciò rispose, piccata: -Non mi è venuto in mente ,non è la prima volta che vengo e non credevo di doverti comunicare ogni mio movimento.
    Juan corrugò la fronte: -Beatrice ,non voglio che tu venga più qui da sola...
    La ragazza lo interruppe:- Non sono da sola ,c’è Mercedes con me!Mi conoscono tutti e nessuno mi farebbe mai del male!
    Il giovane replicò spazientito :-Se qualcuno volesse farvi del male ,Mercedes non sarebbe in grado di proteggere neppure sè stessa! Io ho molti nemici che potrebbero usarti per arrivare a me ,senza contare che la miseria può ispirare le azioni più infamanti,perciò sii ragionevole e fà come ti dico per favore.
    La fanciulla offesa ed irritata ,non rispose ,egli allora abbassò il tono della voce:- Beatrice tu sei molto importante per me e non potrei sopportare che ti succedesse qualcosa,specialmente se fossi io la causa di questo qualcosa, non riuscirei a perdonarmelo per tutta la vita.
    Quindi non contraddirmi , ti prego e fammi avvertire la prossima volta,và bene? Ti chiedo solo di non farmi preoccupare.
    Lei annuì emozionata ,nell’udire il suo promesso sposo dichiarare che “era molto importante ” per lui.
    Continuarono insieme il giro delle visite,Juan l’accompagnò paziente, passo dopo passo ed ella potè vedere con i suoi occhi le molte buone qualità che il giovanotto possedeva e quanto fossero false ,le cattive dicerie sul suo conto.
    Lo osservò intenerita scherzare con i bambini e si compiacque della premura con cui aiutava gli anziani, notò che quando Juan entrava nelle loro case,gli adulti si alzavano in piedi con rispetto e molti chiedevano fiduciosi il suo consiglio .
    Capì che il suo fidanzato pur trattando ognuno con cordialità,era dotato di un’autorevolezza innata, lui era un capo.
    Naturalmente non le sfuggirono gli sguardi adoranti che gli lanciavano le più giovani ma vedendo che Juan le ignorava ,si disse con scarsa convinzione, che non doveva essere gelosa ma considerarsi fortunata ,perchè nonostante tutto,lui avrebbe sposato lei.
    Fù solo quando con la cesta ormai vuota, risalirono sul calesse, che si accorse di un altro cestino di vimini coperto da un telo di cotone,posizionato dietro al sedile:- E questo? Non è il mio!
    Juan rispose enigmatico:-E’ il nostro,ti ho preparato una sorpresa,ma prima portiamo a casa Mercedes,vieni.
    Arrivati all’abitazione delle Altomonte,egli fece scendere la domestica e ripartì immediatamente,Beatrice domandò stupita:-Juan cosa fai? Dove stiamo andando? Mia madre...
    Il giovanotto la informò:-Ho già parlato con la “ Signora Contessa Madre “ e l’ho persuasa a lasciarci passare un pomeriggio da soli.
    Lei obiettò:-Come ci sei riuscito?
    L’uomo alzò le spalle ,allegro:- Non è stato facile ma conosco i suoi punti deboli e lei per adesso non vuole farmi arrabbiare ,probabilmente si propone di farlo dopo il nostro matrimonio, allora me le farà pagare tutte assieme!
    Beatrice era sconcertata:-Veramente...queste cose, prima delle nozze...non si dovrebbe, le regole non lo permettono...
    Il fidanzato accennò un sorriso furbo:-Ma Juan del Diablo segue solo le “sue” di regole,non dicono tutti così?
    Poi le confessò:-Presto ci sposeremo,che differenza vuoi che faccia ? Sono stufo di vederti poco e sempre in presenza di altra gente,tu m’interessi Beatrice, voglio conoscerti a fondo,sapere quali sono i tuoi pensieri, quello che desideri,cosa vuoi dalla vita, cosa ti aspetti da me e dal nostro matrimonio,inoltre oggi è una magnifica giornata e voglio godermela con te.
    La fanciulla tacque inquieta,le facevano immensamente piacere le parole del fidanzato ma non era solita rivelare così tanto di sè stessa e non era pronta a farlo neanche con lui...e se lo avesse deluso?EmojiF48B_38
     
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