Il CS di Fadi

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    Il guercio chiese:-Ti fermi a mangiare,Juan ?
    Lui scosse la testa:-No,grazie amico.Ero venuto solo a cercare Pietro
    Si alzò e di corsa salì le scale:-Devo andare, ci vediamo
    Il guercio si accostò al tavolo:-Perchè ti cercava? E’ successo qualcosa o ripartite con il Satan?
    Pietro lo informò:-L’avvocato ha intenzione di ristrutturare la casa,devo radunare un po’ di uomini per i lavori,il capitano mi ha dato la lista di quelli che sono disoccupati da più tempo
    L’oste ridacchiò:-Mi sembrava strano!Ora che la moglie è tornata, vedrai che il Satan rimarrà a lungo ancorato nel porto!
    Juan entrò nella sala da pranzo dove Beatrice aveva iniziato a mangiare senza aspettarlo
    Mentre il marito scostava la sedia dal tavolo per sedersi, lei si alzò in fretta e prendendo il suo piatto andò a finire il riso in cucina
    A onor del vero Beatrice si sentiva una ridicola bambina dispettosa ma era più forte di lei,era ancora offesa e arrabbiata,non riusciva a frenarsi…certo,alzarsi e lasciare tutto lì, girando le spalle sdegnata con il naso in sù ,avrebbe avuto un altro effetto ma allattava e non poteva saltare i pasti!
    Juan la seguì in cucina:-Mercedes, vai fuori per favore
    Beatrice la fermò:-Mercedes, resta qui
    Juan si accigliò-:Mercedes? Vattene
    Beatrice replicò:-Mercedes? Non muoverti
    Juan ripetè:-Mercedes ti ho detto di andare
    Beatrice le ordinò:-Mercedes stai ferma lì!
    Juan insistè:-Mercedes fila via!
    Beatrice rilanciò:-Mercedes non ti azzardare,eh?
    Juan strinse i pugni:-Mercedes obbedisci
    Beatrice strinse gli occhi:-Mercedes, guai a te se fai un passo
    La poverina non sapeva cosa fare e nel dubbio,piantata in mezzo alla cucina, guardava disperata la porta strapazzando il grembiule tra le mani
    Juan alzò la voce:-Se tieni al tuo lavoro fa come ti ho detto,esci immediatamente di qua!
    La ragazza ,piagnucolando,scappò via correndo mentre Beatrice rossa per la rabbia,girando il viso verso la parete, mormorava tra i denti:-Brutto scimmione prepotente…
    Il marito che non aveva sentito,la fissò per un lungo momento:-Cosa devo fare con te?...Lo capisci che così è impossibile andare avanti?Per quanto ancora continuerai a rifiutare quasiasi contatto con me?
    La contessina ancora furiosa per Mercedes,mise fine al suo mutismo e gli fece notare:-Sei stato tu che mi hai rifiutato per primo!
    Dopo un attimo di smarrimento perché non si aspettava che lei rispondesse davvero,Juan annuì:-Lo so, ho sbagliato e ancora ne soffro ma ero devastato dalla rabbia e dal dolore,ti ho chiesto perdono ed ho smosso mari e monti per cercarti,non conta niente questo per te? Non posso cancellare il passato ma permettimi di costruire con te il nostro futuro,farò di tutto affinchè il nostro matrimonio funzioni!
    Lei affermò:-Sei tu che non capisci,non posso
    Juan era confuso:-Perché non puoi?
    Beatrice distolse lo sguardo:-Non posso,non mi fido più di te…scusami ma ora devo controllare il bambino19x19_88
     
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    Juan entrò con la moglie nel salotto dove in penombra s’intravedeva la culla del figlio :-Non ti fidi più di me?Perchè dici questo?
    Poi mortificato abbassò lo sguardo:-Immagino di averti fatto soffrire troppo, non è vero?
    Beatrice gli annunciò:-Stò pensando di andarmene e questa volta definitivamente
    Lui incredulo sbarrò gli occhi:-Vuoi andartene? Non puoi farlo,sei mia moglie ed io ti amo!
    Lei scosse lentamente la testa:- Come si può amare qualcuno e non credere alle sue parole?
    Il marito era impallidito:- Ti ho spiegato la situazione,cosa ho provato…
    La consorte gli ricordò:- Ed io ho capito tutto ma tu hai detto che non volevi più vedermi ed io ti ho creduto!
    Juan si giustificò:-Spesso si dicono cose di cui poi ci si pente ma ti ripeto che ti amo e che ho bisogno di te,credimi ti prego…ricordati che sei stata tu che te ne sei andata, non sono stato io a cacciarti, sai che io non l’avrei mai fatto,sei l’unica donna che abbia mai amato e senza di te ero come morto,mi mancavi come,come…l’aria! Certi giorni mi sembrava addirittura di non poter respirare!Solo adesso che sei tornata sono tornato ad essere vivo e se adesso te ne vai di nuovo non potrei più sopportarlo!... No,non puoi andartene non lo permetterò…
    La prese per un braccio e la trascinò davanti alla culla:- E a lui non pensi? E’ nostro figlio, porta il mio cognome e non lascerò che tu glielo faccia dimenticare!Non lascerò che cresca rifiutato da tutti come sono cresciuto io!...Guardalo,saresti capace di fargli una cosa simile? Santo cielo,una volta avevi un cuore Beatrice e adesso non vuoi neanche che nostro figlio cresca assieme alla sua mamma e al suo papà? Lo priveresti dell’amore dei suoi genitori,del benessere e della sicurezza che io posso dargli?
    Quella domanda fece vacillare il suo proposito ma s’impose di essere forte e la contessina con uno strattone si divincolò:-Conosco l’importanza della figura paterna per un bambino e so come sarebbe considerato dalla gente,non mi servono lezioni da te! In quanto al mio cuore…tu me lo hai strappato dal petto,lo hai accartocciato con le mani e lo hai gettato via!
    Con gli occhi pieni di lacrime, Beatrice si rifugò in camera e singhiozzando si buttò su letto affondando la testa nel cuscino
    Lo amava! Lo amava e non aveva mai smesso di amarlo ma aveva paura di soffrire ancora,era confusa… il marito aveva ragione riguardo al figlio ma lei non sapeva lo stesso cosa fare
    Era sicura che anche Juan l’amasse ma lui era geloso e non riusciva a frenare il suo carattere impulsivo e focoso,non sarebbe mai cambiato!
    Ma in fondo,lei voleva davvero che cambiasse? Che diventasse un uomo diverso dal Juan di cui si era innamorata?
    Inoltre bisognava ammettere che pure lei aveva il suo bel caratterino,generalmente era una donna dolce e pacata ma a volte era ostinata e troppo orgogliosa,non voleva passare la vita a discutere o a giustificarsi,specialmente davanti al bambino che aveva il diritto di crescere in un ambiente sereno
    Doveva calmarsi e prendere finalmente una decisione19x19_89
     
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    Manera salì le scale:-Juan! Juan! Juan ci sei?
    Il giovane si affacciò dalla terrazza:-Avvocato,che sorpresa!Prego…venite
    Il legale si tolse il capello e con il fazzoletto si asciugò la fronte:-Dal paese è stata una bella camminata ma è un po’ che non ti fai vedere e volevo parlare con te…a casa non c’eri,sono passato alla taverna dove Edoardo mi ha detto che eri qui…
    Sospirando rassegnato indossò di nuovo il cappello:-E ora dopo la camminata sotto il sole, saliamo anche le scale…le ricordavo meno ripide…con questo caldo perché diavolo sei venuto alla casa sulla scogliera?
    Juan confessò:-Avevo bisogno di stare un po’ solo…no,non è vero…non voglio mentirvi,la verità è…speravo che lasciando sola Beatrice,avvertisse la mia mancanza…sì insomma,speravo che da sola riuscisse a ragionare,riuscisse finalmente a capire che dobbiamo restare insieme
    Manera annuì:-Capisco…ne avete parlato tra voi?
    Il giovane scosse la testa:-No,la nostra condizione non è cambiata granchè, mi evita, si rifiuta persino di mangiare alla mia stessa tavola…come,quando avere un colloquio costruttivo? Prima non mi parlava e adesso mi parla a monosillabi ma sostanzialmente non è cambiato niente,anzi c’è stato un peggioramento…dice che vuole andare via
    Nicola fissò con attenzione l’impugnatura del suo bastone:-E tu la lasceresti andare?
    Juan disse:-Non lo so,davvero non lo so…la amo e so che potrei renderla felice se solo me lo permettesse,mi sembra d’impazzire e mi si spacca il cuore se penso che potrei non rivederla più…né lei né nostro figlio… ma neanche voglio che soffra,mi ucciderei piuttosto! E se rimanere con me la rende così infelice,se come sembra,non mi ama più…come posso obbligarla a rimanere?...D’altra parte se vuole così, forse è meglio che me ne vada io,capite che devo pensare anche al piccolo,in questo modo lei e il bambino avrebbero una casa decente e non avrebbero problemi di denaro,inoltre potrebbero contare su di voi,sono sicuro che saprete vegliare su di loro…meglio di come ho fatto io finora
    L’avvocato stupito,scosse la testa:- Quasi non ti riconosco,esiti,rifletti,rimugini,non riesci a prendere una decisione,non posso credere di essere proprio io a dirti questo ma…dov’è finito l’uomo che affrontava le avversità con veemenza ,impaziente e risoluto?
    Juan fece un debole sorriso:-E’ sempre qua,non mi provocate,sapeste quante volte ho pensato di forzare la situazione e mi sono frenato a stento!…Ma ho paura signor Nicola,per la prima volta in vita mia sono spaventato,la verità è che temo di far precipitare le cose e perdere definitivamente mia moglie
    Comunque domattina torno a casa, è ora di finirla,in un modo o nell’altro Beatrice deve decidersi.Avete detto bene,sono impaziente ed ormai credo di aver esaurito anche quella poca pazienza che per amor suo mi sono costretto ad avere19x19_90
     
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    Il salotto era vuoto,la sala da pranzo era deserta,la casa sembrava disabitata…nemmeno in cucina c’era nessuno ma una pentola borbottava sul fuoco e per il sollievo Juan emise un profondo respiro…la consorte non lo aveva abbandonato,era ancora lì e forse era in giardino col piccolo
    Tornò sui propri passi e la vide che rientrava dopo essere stata nel cortile,aveva ritirato i panni del bambino e li teneva stretti a sè,anche la moglie lo vide e sorpresa si fermò un attimo,poi a passo svelto si diresse verso le scale
    Lui la chiamò:-Beatrice! Fermati per favore
    Ella si immobilizzò senza girarsi:-Cosa vuoi? Ho da fare
    Juan rispose:-Dobbiamo parlare
    Beatrice s’irrigidì:-Non abbiamo niente da dirci
    Il marito ignorò le sue parole:-Viviamo insieme ma non ci vediamo mai, hai innalzato un muro di gelo attorno a te ed io stò impazzendo!Ti conosco e so che anche tu sei orgogliosa,ti ho ferita e comprendo il tuo bisogno di punirmi,ma adesso basta,non ne posso più! Non credi di avermi punito abbastanza?
    Lei dichiarò:-Io non stò punendo nessuno,voglio solo essere lasciata in pace
    Juan le si avvicinò:-Non mentire Beatrice! E’ ora di finirla,dobbiamo spiegarci una buona volta!
    La moglie affermò:-Io non mento
    Egli rivelò:- Ho provato a farmi perdonare, a riconquistarti,come un ridicolo damerino ti ho persino mandato fiori e doni romantici…
    Beatrice era stupita:-Tu? Tu mi hai mandato…oh,allora eri tu…
    Juan la scrutò:-Che vuoi dire? Certo che ero io,perché chi pensavi che fosse?
    Lei si costrinse a mentire:-N…nessuno,non lo so…in effetti non sapevo cosa pensare,poteva essere uno scherzo,forse c’era stato uno scambio di persona,magari erano regali di qualche squilibrato o perché no? Quelli di un ammiratore sconosciuto!
    Il coniuge era deluso:-Hai fatto mille congetture però non hai mai pensato a me…possibile che tu non ti accorga di nulla?Sono diventato trasparente e non vedi come mi hai ridotto? Bene,è ora che tu lo sappia,a causa tua sono diventato una patetica copia di me stesso!Vuoi sapere cosa faccio? Mi manchi talmente tanto che come un idiota vago per le stanze sperando d’incontrarti,maledizione! Sono arrivato ad annusare l’aria cercando di percepire una lieve traccia del tuo profumo che mi segnali il tuo passaggio,a volte mentre cammino improvvisamente mi ritrovo a guardarmi attorno nella speranza di vedere l’orlo del tuo vestito che sparisce dietro un angolo o dietro lo stipite di una porta… e io come un segugio sono pronto a seguire quel profumo o quel lembo di stoffa pur di vederti…stò perdendo il senno! Ho perso la ragione quando ho dubitato della tua onestà…ma questo,questo tormento è mille volte peggio…tu e il bambino siete la mia vita,nulla conta di più per me ma a questo punto forse è meglio che io me ne vada 19x19_91
     
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    Beatrice sentì un pugno colpirla nel petto:-Vuoi andartene?
    Juan fece una risatina amara:-Perché,ti dispiacerebbe? Dovresti esserne contenta e il tuo orgoglio finalmente soddisfatto!Hai vinto,ti lascio libera
    La contessina aveva il cuore stretto in una morsa:-Non era una gara…non ho mai voluto mandarti via,questa è la tua casa
    Si voltò,lui era lì davanti a lei…vicino,troppo vicino…parlando si era distratta, come una pantera nella notte,silenziosamente le si era accostato e non se n’era accorta
    Beatrice mosse lo sguardo per cercare una via di fuga ma il marito le sbarrava la strada,poi Juan allungò la mano sfiorandole il capo,si arrotolò una serica ciocca bionda attorno alle dita e fissando quei capelli,domandò:-Significa che non vuoi che me ne vada?
    Beatrice cominciò ad arretrare,fece un passo indietro,ne fece un altro…sentendo la parete toccarle le spalle dovette fermarsi
    Come in una danza Juan le andò dietro, fece due passi avanti e poggiò le mani sul muro ai lati della testa della moglie,l’aveva imprigionata ma non voleva forzarla,così si trattenne e chinò lentamente la testa verso di lei
    Come ipnotizzata Beatrice fissava le labbra del marito che si avvicinavano sempre di più…non riusciva a scuotersi,si sentiva avvolta dall’odore famigliare del coniuge,sentiva il calore del suo respiro leggermente ansante che le accarezzava il viso,il tempo pareva essersi fermato…deglutì e socchiuse la bocca…
    Il pianto di un neonato lacerò l’aria,lei serrò le labbra e repentinamente girò il volto da una parte
    Juan strinse i pugni cercando di riprendersi,Beatrice rossa in viso iniziò a salire le scale ma lui la raggiunse in camera e mentre la donna prendeva in braccio il figlio,le chiese:- Permettimi di restare stanotte,ti terrò abbracciata e non chiederò altro,lo giuro
    Lacrime lente scivolavano dagli occhi della giovane
    Egli la implorò:-Non piangere,ti prego…prova a fidarti nuovamente di me,non mandarmi via
    Beatrice riconobbe l’ansia nel suo sguardo, comprese la momentanea vulnerabilità dell’uomo e sebbene la ragione le gridasse di no, il cuore le batteva veloce per l’emozione…ricordi di quando erano felici l’assalirono…ora avevano un figlio,magari col tempo…poi improvvisamente ricordò i pianti,l’incredulità di quando pensava che tutto fosse finito per sempre,l’enorme sofferenza che le premeva sul petto…e con un filo di voce,disse:-Chiudi piano la porta quando te ne vai
    Con gli occhi oscurati dal dolore,Juan uscì dalla stanza
    Era notte ormai ma il capitano non aveva cenato,non aveva voglia di mangiare
    Prese un sigaro dal contenitore sulla scrivania e andò a fumarlo in giardino…la temperatura era tiepida anche se umida e l’aria era molto profumata dai tanti fiori che aveva piantato Beatrice…già,sempre Beatrice dentro e fuori di lui
    Si fermò,pensieroso aspirò una boccata e fissò,seguendole, le spire di fumo che arricciandosi salivano in alto verso le stelle che tremolavano come le lacrime che aveva visto negli occhi della moglie…alzando lo sguardo verso il cielo si accorse di essere sotto le finestre della camera
    A quell’ora Beatrice doveva essersi addormentata,la immaginò nel letto,gli occhi chiusi e i biondi capelli sciolti sul cuscino,gli sembrava di sentirla respirare,di vedere la sua bocca mollemente schiusa nel sonno,le lunghe ciglia che ombreggiavano le gote
    Juan buttò il sigaro che era ancora a metà,lo spense schiacciandolo con il tacco dello stivale,si arrotolò rapidamente le maniche della camicia bianca e con un balzo si aggrappò al balcone di Beatrice 19x19_92
     
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    Beatrice uscì correndo dalla casa…il cuore le batteva veloce e rimase un attimo disorientata dall’improvviso sbalzo di temperatura e dalla luce accecante…mentre dentro c’era una piacevole frescura e una silenziosa penombra ,nel giardino il frinire delle cicale era assordante ed era molto caldo,sentiva la pelle diventare bollente e uno strano languore prenderle lo stomaco…alzò il viso verso il cielo schermando il sole con una mano,poi la paura le gelò le vene…
    Il cuore che batteva sempre più impazzito,lo sentiva in gola e le pulsava forte nelle orecchie,si girò verso la casa…lì dentro c’era qualcosa che non andava,che la spaventava…doveva allontanarsi dall’edificio,sapeva solo questo e ricomincò a correre
    Ansimava per riprendere fiato, i singhiozzi le chiudevano la gola ma non riusciva a piangere…poi capì che c’era qualcuno,si sentiva osservata…cos’era stato? Forse lo aveva intravisto tra i cespugli
    Sentì gridare:-Beatrice!
    La stavano chiamando,chi era?
    Un bagliore bianco spiccò tra il verde rigoglioso delle piante e finalmente lo vide…Juan!Perchè la stava chiamando e la rincorreva nel giardino?
    L’aveva quasi raggiunta e le impediva di scappare
    Stava per scostarlo e continuare la sua fuga…quando si svegliò e, mettendosi di scatto seduta, scoprì di essere nel proprio letto ma lì con lei c’era pure il consorte che la teneva tra le braccia
    La sua pelle era scaldata dal calore del corpo del marito ma ancora assonnata Beatrice gli puntò le mani sul petto cercando di allontanarsi:-Credevo di stare sognando
    Juan chiuse gli occhi e le accostò la fronte sulla sua:-Una tua parola e mi fermerò ma se non vuoi farmi morire, ti prego di non farlo…non mi fermare,amore mio non mi fermare
    Beatrice sospirò e avvicinandosi alle sue labbra, sussurrò:-Non lo farò19x19_93
     
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    d4ra2zD7veCJHCsMJCZ4cKfhTQk45x25-17000703201003La rivelazioned4ra2zD7veCJHCsMJCZ4cKfhTQk45x25-17000703201003


    Beatrice sedeva allo scrittoio:-Mercedes? Vieni qui per favore!
    La ragazza uscì dalla cucina:-Eccomi signora
    La contessina spiegò:-Sto compilando la lista della spesa settimanale, ho già controllato la dispensa ma non vorrei aver dimenticato qualcosa, è meglio riguardarla insieme,dunque vediamo…un chilo di banane,4 avocado,2 ananas e qualche papaya,un bel sacchetto di lime,10 peperoni e 10 pannocchie…la farina di mais ancora c’è,patate e fagioli secchi anche,le spezie le abbiamo tutte,quindi queste cose non le ho segnate… cipolle,lattuga e ravanelli,un po’ di pomodori…chissà perché quest’anno quelli dell’orto sono già finiti,forse il troppo caldo,chissà! Un chilo di manzo,2 polli per noi e una gallina per il brodo del pupo,le uova,mezzo maialino…mi raccomando,chiedi al macellaio che sia bello tenero…pancetta,un vaso di strutto,almeno 3 chili di riso…Ah! Non ho scritto il pesce perché ovviamente lo compreremo fresco man mano che ci serve
    Piegò il foglio:-Ecco qua,credo che non manchi niente
    Mercedes la avvisò:-Manca il vino signora
    Beatrice era perplessa:-Come manca il vino?
    La domestica confermò:-E’ finito completamente fino all’ultima goccia
    L’altra replicò:-Sapevo che non era molto ma ho guardato giusto ieri mattina e ho visto che per oggi sarebbe bastato,sei sicura di non sbagliarti?
    Mercedes le rammentò:-E’ finito ieri sera,ne ho messo un po’ nella bottiglia da portare in tavola e il rimanente è stato usato per cucinare lo stufato,forse non lo ricordate perché quando l’ho versato nella pentola eravate su in camera a cambiare il bambino
    Beatrice si toccò la fronte:-E’ vero,hai ragione! Ieri sera abbiamo fatto lo stufato di manzo piccante che a Juan piace tanto… che disdetta,proprio ieri sera doveva finire? Mio marito tiene le botti nel magazzino grande e sai che Pietro ogni volta ci porta il vino per tutto il mese…evidentemente stavolta ne abbiamo usato più del previsto.
    Naturalmente non sarebbe un problema anticipare la consegna ,solo che oggi non può portarne altro perché è fuori con Juan… Accidenti Mercedes! Come possiamo fare? Mio marito non è potuto rientrare per pranzo e non mi va che dopo una giornata di duro lavoro non possa nemmeno ristorarsi con un bicchiere di vino durante la cena,mi sentirei una cattiva moglie,inoltre proprio stasera viene anche il signor Nicola con Maria Grazia! E per colmo di sfortuna oggi non è nemmeno giorno di mercato…fammi pensare,mmmm…ho trovato!Lo compreremo alla locanda
    La giovane chiese:-Non c’è un altro modo?Non possiamo prenderlo da nessun’altra parte?
    Beatrice scosse la testa:-Potrei chiederne a zia Sofia,sicuramente Andrea ha una cantina ben fornita ma temo che Juan si arrabbierebbe moltissimo
    La cameriera sospirò rassegnata:-Va bene,finisco le faccende e più tardi quando apre, andrò a comprarlo
    Ma la contessina la sollecitò:-No Mercedes,lascia stare le faccende di casa e vai adesso,anche se ora è chiuso il guercio è già dentro a sistemare,bussa forte e ti aprirà.
    Non voglio che tu vada stasera quando la locanda è aperta ,potresti essere infastidita da ubriachi o uomini con cattive intenzioni
    La domestica si tolse il grembiule:-Certo signora,vado subito
     
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    Mercedes bussò all’uscio della locanda,aspettò qualche secondo e poi riprovò di nuovo
    Stavolta più forte
    Poggiò l’orecchio sulla porta…era rumore di passi quello che sentiva dall’altra parte?
    Mantenendo gli occhi fissi sull’uscio, si allontanò velocemente camminando all’indietro
    Appena in tempo,perché la porta si aprì e dalla penombra apparve il viso del guercio che nel vederla stese le labbra in un largo sorriso:-Guarda ,guarda… una bella tortorella è venuta a posarsi sotto il mio tetto!
    La ragazza indietreggiò ancora,prese respiro,poi sperando di non balbettare recitò tutto d’un fiato :-Mi manda la signora Beatrice,abbiamo finito il vino e vengo a comprarlo da voi
    Il guercio si fece da parte,abbassò leggermente il capo in un beffardo inchino,allungando lentamente il braccio nel gesto tipico per invitarla ad entrare
    Mercedes aveva una voglia matta di alzare la gonna e fuggire di gran carriera ma non poteva farlo, così strinse i pugni e rigida come una crinolina inamidata, passò davanti all’oste e scese le scale
    Fernando la raggiunse:-Serafino,posa lo straccio,pulirai più tardi,qui c’è una signorina da servire…allora tortorella,quanto vino vuoi?
    La fanciulla rispose:-Un fiasco basterà,grazie
    L’uomo ordinò:-Hai sentito Serafino? Prepara un fiasco di quello buono per il capitano!
    Serafino obbedì:-Scendo in cantina
    Rimasti soli,il guercio sorrise insinuante:-Allora tortorella, è solo il vino che vuoi? In che altro posso servirti?
    Mercedes fissava con grande concentrazione il bancone davanti a Fernando:-Non mi occorre niente,grazie
    Lui domandò:-No?Sicura? Allora tortorella,posso offrirti io qualcosa?Oggi è molto caldo,magari gradiresti una bella bibita fresca…
    La ragazza scosse vigorosamente la testa
    L’oste sospirò:-Peccato,ho molte cose che sono sicuro ti piacerebbero se almeno una volta avessi la possibilità di…
    Mercedes aveva il volto in fiamme:-Non insistete!
    Serafino mise fine al suo imbarazzo posando il fiasco sul bancone:-Ecco il vino
    Mercedes lo prese:-Grazie Serafino…la signora ha detto che vi farà pagare dal signor Juan
    Poi si girò per salire le scale
    L’uomo la fermò:-Eh quanta fretta!Aspetta un momento…qual è il tuo giorno libero? La sera sono sempre impegnato ma il giorno posso organizzarmi come meglio credo,potremmo fare una passeggiata fuori città e magari fermarci a pranzo in una locanda di campagna,che ne dici,ti andrebbe? Oppure preferisci il mare?In questa stagione non c’è niente di meglio che il pesce fresco e io conosco una piccola trattoria che lo cucina in modo sopraffino! Su tortorella mia,non essere timida,dimmi cosa preferisci
    La fanciulla alzò il mento:-Non preferisco niente e non chiamatemi più così,non sono affatto la vostra tortorella!
    Poi imponendosi di non correre,irrigidì le spalle e si avviò su per le scale
    Mentre il guercio ondeggiava la testa a tempo con i fianchi di Mercedes che saliva verso la porta, Serafino lo sentì mormorare:-Non ancora tortorella,non ancora…ma lo sarai presto.Parola di Fernando Gomez19x19-17000707292377
     
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    Juan scostò la tenda e guardò oltre il vetro
    Era molto presto e l’aurora aveva appena iniziato a dipingere il cielo di rosa…lo sapeva già, aveva un orologio e non aveva certo bisogno di controllare fuori
    Era solo un modo per allungare il tempo e ritardare il momento di uscire perché da quando Beatrice era tornata,allontanarsi diventava ogni giorno più pesante
    Si avvicinò al letto dove la moglie dormiva profondamente,osservò il profilo delicato, le labbra sensuali un poco dischiuse ,il braccio abbandonato all’indietro sul cuscino…bellissima!
    Doveva assolutamente andare al lavoro, altrimenti sarebbe volentieri tornato a letto
    Si fece forza, esalò un respiro sofferto e baciò lievemente la fronte della moglie,poi si chinò sulla culla del figlio, con un dito gli accarezzò la fronte e scese sulla morbida guancia ma per timore di svegliarlo lo baciò sulla manina paffuta
    Non aveva più scuse,doveva lasciarli, raggiunse la porta e si costrinse a uscire dalla camera
    Arrivato al suo ufficio,Juan aprì la finestra che si affacciava sul molo e subito la stanza fu invasa dal profumo del mare,c’era un po’ di vento e l’odore di salsedine sprigionato dalle onde agitate gli ricordava le giornate passate sul Satan
    Dopo aver bussato, senza aprire del tutto la porta,fece capolino Edoardo:-Buongiorno Juan,si può?
    Il capitano ricambiò il saluto:-Buongiorno Edoardo,entra…gli altri sono già arrivati?
    Edoardo lo informò:-Pietro si è fermato un attimo giù al magazzino ma arriva subito,il guercio dovrebbe arrivare a momenti
    Juan elencò:-Bene,aspettiamo gli altri,rivediamo il programma,definiamo gli ultimi punti del contratto e poi andiamo a casa mia dove ci vedremo con l’avvocato
    L’altro alzò le spalle:-Va bene ma non credo che ci sia molto da rivedere,è tutto molto chiaro,tu hai una grande vigna, il guercio ha una vigna anche se un po’ più piccola,diventerete soci di un’azienda per imbottigliare vino di lusso!
    Pietro bussò ed entrò interrompendolo:-Buongiorno a tutti! Proprio così Edoardo, ma tu sei troppo sbrigativo e la fai facile,è vero hanno entrambi una vigna ma sono terreni vasti e con viti importate dall’Europa,finalmente anche noi faremo del vino pregiato e saremo i primi a commerciarlo da queste parti
    Juan intervenne:-Costerà di meno perché è prodotto qui senza l’importazione dall’Italia o dalla Francia ma la qualità sarà la stessa, abbiamo già delle prenotazioni… a proposito Pietro,devi portarmi un altro carico di vino a casa,mia moglie dice che l’abbiamo finito
    L’uomo gli assicurò:-Certo ,ci penso io,non preoccuparti
    Anche Fernando si affacciò dalla porta:-Buongiorno ragazzi,è tutto pronto?
    Juan gli indicò una sedia:-Se non hai dubbi o ripensamenti è tutto pronto,stò aspettando che rientri una barca che porta un carico di zucchero, appena attracca e mi dicono che è tutto a posto,firmo la bolla di accompagnamento e andiamo a casa mia
    Il guercio dichiarò:-Sai che la mattina non ho impegni,aspetterò volentieri
    Poi fece un gran sorriso:-Anche se non vedo l’ora di andare a casa tua19x19-17000709765259
     
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    Dopo aver aperto la porta,Juan invitò gli amici:-Entrate,entrate…sapete dov’è il mio studio,venite…Mercedes! Mercedes!
    La cameriera accorse:-Sì signore?
    Juan le ordinò:-Mercedes ci ritiriamo nello studio,per favore porta qualcosa da bere ai ragazzi…l’avvocato è già arrivato? No? Sicuramente sarà qui a momenti,è sempre puntuale…appena arriva accompagnalo subito da noi,intesi? …Ah! E avverti Beatrice che sono rientrato e pranzerò a casa
    La giovane fece un rapido inchino:-Certo signore
    Nello studio tutti si accomodarono, c’era una bella atmosfera carica di energia e chiacchieravano vivacemente aspettando l’avvocato
    Entrò Mercedes,le mani occupate da un grande vassoio su cui aveva disposto bicchieri e varie bottiglie
    Fernando scattò in piedi e tese le braccia:-Dai qua,è troppo pesante per te…ti aiuto io
    Ma la domestica ignorandolo,gli passò davanti e posò il vassoio sulla scrivania,quindi senza dire una parola se ne andò
    Mentre facevano onore alle bevande,infine arrivò Manera e dopo una breve discussione esplicativa,il contratto fu firmato
    Soddisfatti rimasero a chiacchierare un altro po’ ,finchè iniziarono a congedarsi
    Pietro andò via per primo:- Ci vediamo ragazzi…Juan,vado al magazzino, ti porto il vino a casa e poi comincio a caricare le bottiglie vuote da portare allo stabilimento
    Juan annuì:-Sì certo,ci troviamo nel pomeriggio giù al porto
    Anche Nicola si congedò:-Aspetta Pietro,vado via anch’io e facciamo un pezzo di strada assieme…con te Juan ci vediamo domani per la tua copia del contratto
    Usciti i due,entrò Mercedes:-Il signor avvocato mi ha detto che la riunione è finita,posso riordinare?
    Juan indicò la scrivania:-Fai pure,tanto è quasi ora di pranzo e qui abbiamo finito
    La ragazza riunì i bicchieri,sistemò le bottiglie e sollevò il cabaret
    Volendo alleviarla da quell’incombenza,Fernando le propose:-Dai a me Mercedes,lo porto io
    La cameriera non rispose e si voltò per andare via ma l’oste si mise davanti alla porta per impedirle di uscire e allargò le mani, aspettando che lei gli affidasse il vassoio
    Mercedes però lo tirò verso di se
    L’uomo lo afferrò cercando di toglierglielo ma la fanciulla non mollava
    Fernando continuava a tirare e mordendosi il labbro inferiore,Merceds si sforzava di resistere
    Lui era quasi riuscito a sfilarglielo quando con uno scatto improvviso lei se lo accostò di nuovo
    Sotto gli occhi divertiti di Edoardo e lo sguardo acutamente indagatore di Juan,i due iniziarono un tira e molla sottolineato dal tintinnio dei bicchieri e dal traballare delle bottiglie che vacillavano sul vassoio
    Il guercio l’avvisò:-Tortorella non voglio farti male,su da brava,lascialo…
    Mercedes non ne aveva nessuna intenzione:-Neanche per sogno!
    L’oste dichiarò:-Tortorella sono io l’uomo,ho più forza e i lavori pesanti spettano a me
    La tortor…ops! La domestica gli scoccò un’occhiataccia:-Forse a casa vostra,qui i lavori li faccio io!
    Il guercio allargò le narici ed espirò profondamente, poi sorrise amabilmente e cogliendola di sorpresa ,con una mossa repentina si appropriò definitivamente del vassoio
    Quindi, alzandolo in alto dove lei che era piccolina non poteva arrivare,le chiese cortese:-E adesso posso scortarti in cucina?
    Una Mercedes imbronciata e un Fernando trionfante finalmente si diressero all’acquaio
    Con l’espressione confusa ,Juan si girò verso Edoardo:-Tortorella?
    L’altro rispose ridacchiando:-Mi sa che stavolta il guercio si è innamorato!19x19-17000712266200
     
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    Fernando salì sul Satan:-Juan? Juan!Dove sei?
    Da sottocoperta il capitano rispose:-Sono qui!
    Fernando scese la scaletta e lo raggiunse:- Sono passato al tuo ufficio ma non c’eri e mi hanno detto che eri qui sulla barca,come mai,hai intenzione di partire?
    Juan accennò un sorriso:-Navigare mi manca ma se partissi mi mancarebbero di più Beatrice e il piccolo,così ho pensato di unire le due cose organizzando una gita,vorrei passare una giornata in mare con la mia famiglia e sono venuto a controllare la barca
    Il guercio si guardò intornò:-Che c’è che non va? Mantieni il Satan come un gioiello!
    Juan annuì:-E’ vero,sai che è stata la mia prima barca,gli sono affezionato e per questo la tratto con cura.
    E’ tutto a posto,non c’è niente che non vada ma una donna e un bambino hanno bisogno di qualche comodità in più di un marinaio
    Farò portare a bordo un paio di sedie imbottite,dei cuscini,cambiarò i materassi, e… sì,penso che farò montare anche una tenda sulla tolda per riparare mia moglie e mio figlio dal sole e dal vento
    Mi terrò sottocosta, non andremo a largo ma un intera giornata all’aperto richiede delle precauzioni, non voglio che Beatrice e il bambino si scottino la pelle!
    Il guercio gli mise una mano sulla spalla:-L’avresti mai immaginato Juan? Tu sposato e con un figlio,mi sembra incredibile! Solo ieri facevi le ore piccole alla mia taverna,sempre pronto ad azzuffarti,oppure stavi mesi in mare con la tua barca, libero come un uccello! E adesso eccoti qui,marito e padre affezionato
    Il giovane gli confidò:-Sembra impossibile anche a me!A volte, mi sveglio al mattino e ho paura di aver sognato tutto,temo di aver fatto un sogno meraviglioso svanito con la luce del giorno…poi sento Beatrice che respira accanto a me ,il bambino che comincia a muoversi nella culla e il cuore mi si allarga nel petto, sono stato così fortunato ! Mi chiedo cos’ho fatto per meritarmeli
    I due uomini rimasero qualche momento in silenzio,ognuno assorto nei propri pensieri,poi Juan si riscosse:- Ehm…ancora non mi hai detto perché sei venuto,ci sono problemi allo stabilimento?
    Fernando si fece coraggio:-Problemi con il vino? No,no,volevo parlarti di un’altra cosa…vedi Juan…non so da che parte cominciare…dunque…ehm,sai già che porto avanti l’attività di famiglia lavorando nella locanda creata dal mio bisnonno,non sono ricco ma neanche povero,diciamo che me la passo abbastanza bene
    Anche la vigna è nostra da generazioni,è da lì che viene il vino che servo ai clienti…ora con la nostra società avrò più soldi e al contrario della locanda,sarà anche un’occupazione rispettabile…intendiamoci,non mi vergogno di quello che ho fatto finora,ho sempre lavorato duro e onestamente ma capisci…ci sono anche ubriachi,risse e prostitute da considerare,così quando vuoi avvicinarti a una ragazza per bene,ci pensi due volte e invece adesso a causa dell’imbottigliamento cambia tutto,tu che dici,dovrei parlarle apertamente?
    Juan era confuso:-Non sono sicuro di aver capito bene,cosa mi stai chiedendo? Vuoi chiudere la locanda e tenerti solo l’azienda vinicola?
    Il guercio gli spiegò:-Sai Juan? A volte sei davvero troppo distratto,non sei stato per niente attento,eppure sono stato chiaro,ti sto dicendo che mi piace Mercedes!
    Il giovane era stupito:-Mercedes? Ti piace Mercedes? E lei ti ricambia?
    L’oste alzò le spalle:-Fa la ritrosa ,se ne sta sulle sue ma sai come sono le donne…
    Juan replicò:-E forse lei sa come sono gli uomini e preferisce stare da sola
    Fernando confessò:-E’ un po’ che penso a lei,per la verità da quando ti sei sposato…durante la tua festa di nozze eravamo seduti vicini allo stesso tavolo,mi ha colpito subito,è una ragazza timida ma non penso di essergli indifferente… tu non sei il padre ma vive a casa tua,quindi mi sembra giusto chiederlo a te…se sei d’accordo vorrei corteggiarla ,invitarla fuori…
    Juan lo interruppe:-E’ vero vive a casa nostra, ma le siamo anche affezionati e mi sento responsabile,per noi è una di famiglia ed è sotto la mia protezione… hai intenzioni serie?Intendi sposarla?
    L’oste assentì:-Certo che sì!
    L’altro annuì:-Naturalmente ne parlerò con Beatrice ma se sei sicuro e lei ti accetta per me va bene,però ti avverto,stai attento a quello che fai! Non comportarti da quel brutto scimmione che sei,è una brava ragazza e guai a te se la fai soffrire o non la tratti bene,se accadesse Beatrice vorrà la mia testa e io sarò costretto a tagliare prima la tua19x19-17000729856785
     
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    Beatrice si avvicinò alla cameriera che stata spolverando il salotto:-Mercedes devo chiederti una cosa,stai bene con noi?
    La fanciulla non esitò:-Si signora
    La contessina indagò:- Pensi mai al tuo futuro? Voglio dire , come tutti non desideri sposarti e formarti una famiglia,andare via di qua e avere una casa tua?
    La domestica si allarmò:-Volete licenziarmi? Ho fatto qualcosa che non và?Vi prego signora non mandatemi via!
    Beatrice la tranquillizzò:-Calmati cara,nessuno vuole licenziarti,hai detto di trovarti bene qui e sai che anche noi stiamo bene con te e ti vogliamo bene
    Ti ho chiesto dei tuoi progetti perché Fernando Gomez,il padrone della locanda,ha chiesto a mio marito il permesso di corteggiarti e vorrei sapere se tu ne saresti contenta
    Mercedes arrossì e si strinse le mani al petto:-Ha chiesto di corteggiarmi?Davvero? Non so cosa rispondere,è la prima volta che mi succede…l’ho conosciuto alle vostre nozze,credevo che fosse simpatico ma in seguito ho cambiato idea, mi ha fatto arrabbiare ed ho pensato che fosse un gran prepotente,ma non avrei mai immaginato che…oh signora,cosa devo fare?
    Beatrice sorrise:-Negli affari di cuore devono decidere i diretti interessati, Io e Juan possiamo approvare o no, ma sei tu che dovrai vivere con lui,da parte mia posso solo consigliarti se vuoi
    La cameriera le disse:-Sì, vi prego,consigliatemi voi
    Beatrice prese la mano della ragazza e la fece accomodare sul divano accanto a se:- Che io sappia Fernando è un uomo onesto e un gran lavoratore,hai saputo che adesso oltre alla locanda ha formato una società con Juan? Ha una casa in campagna presso il suo vigneto e un’appartamento sopra la locanda, è sicuramente in grado di mantenere una famiglia e quindi economicamente puoi stare tranquilla,può essere considerato un buon partito
    E’ pur vero che ha un lavoro che lo impegna tutte le sere ma essendo il padrone,se si sposa, può anche assumere un aiutante e dedicarsi così a moglie e figli…se lo desideri,perché credi a me, ti accorgerai che spesso è meglio che gli uomini stiano fuori di casa il più possibile ! Lontano dal lavoro non sanno che fare,si annoiano e allora ti fanno perdere tempo o mettono il naso in cose che non gli competono…detto questo altro di lui non posso dirti, dato che non lo frequento
    Se non ti è antipatico e non sei innamorata di un altro,puoi provare ad uscirci, conoscerlo meglio e se son rose fioriranno!19x19-17000735381054
     
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    Mercedes si guardò allo specchio per l’ennesima volta,si lisciò la gonna e si tirò le trecce…erano ben fissate…non doveva preoccuparsi,sarebbe andato tutto bene…
    Invece no! Ogni cosa sarebbe andata male,come minimo avrebbe fatto scena muta perché non sapeva mai di cosa parlare,le scarpe nuove l’avrebbero fatta inciampare e Fernando si sarebbe pentito di essere uscito con una ragazza così goffa e noiosa
    Si stava agitando troppo…era la prima volta che usciva con il guercio e la prima volta che usciva da sola con un uomo ma lo avevano fatto milioni di fanciulle prima di lei e santo cielo,nessuna era stata uccisa dall’ansia!
    Contò fino a 10 tentando di calmare il batticuore…poi sentì suonare il campanello di casa

    ***


    Beatrice entrò in cucina:-Buon giorno Mercedes,allora com’è andata ieri,tutto bene?
    La cameriera sorrise:-Tutto bene,siamo stati sul lungomare e poi a mangiare in una trattoria che conosce Fernando,pensate che il proprietario da ragazzo lavorava alla locanda come servitore ai tavoli
    Beatrice ricambiò il sorriso:-Bene,bene,ormai è un mese che uscite insieme e mi sembra di capire che ti piace o sbaglio?
    La giovane esitò:-Mmm…non saprei,è presto per dirlo…un po’ mi piace,è molto simpatico e gentile,parliamo di tante cose e quando siamo insieme so che posso fidarmi perché non mi farebbe mai del male ma…non basta per sposare un uomo,comincio a pensare che forse siamo destinati ad essere solo dei buoni amici
    Beatrice era d’accordo:-Non dimenticare che non devi sentirti forzata o obbligata né a sposarlo,né a uscire con lui,cara non aver paura,se vuoi smetterla di vederlo basta dirlo
    Mercedes annuì:-Sì lo so,devo pensarci…intanto vado a fare la spesa,chissà un po’ d’aria mi schiarirà le idee!
    Prese il cestino,raggiunse il mercato e iniziò a far compere
    Si aggirò tra i banchi,era sabato e c’era molta gente che osservava la merce esposta,molti compravano ma molti,formando dei gruppetti, erano semplicemente fermi a chiacchierare
    Aveva quasi finito quando tra il vociare del mercato,sentì una risata che conosceva…non era possibile,sicuramente si sbagliava,eppure…sembrava proprio la fragorosa risata di Fernando
    Si guardò intorno e…eccolo là! Poi incredula,sentì il cuore arrestarsi per un attimo
    L’oste era insieme a Rosa,una delle donnine del suo locale
    Non che lei conoscesse personalmente quelle che lavoravano dal guercio,in verità non ne conosceva nessuna… ma quella in particolare, sì!
    Ricordava perfettamente la litigata tra la signora Beatrice e il signor Juan,proprio a causa di quella donna!
    Notò che stavano davanti al banco degli avocado,erano molto vicini ,parlavano fitto fitto e si sorridevano guardandosi negli occhi
    Come aveva sospettato all’inizio, era solo un donnaiolo e questa ne era la conferma!
    D’altronde cosa poteva pretendere dal padrone di una locanda! Cosa poteva aspettarsi da uno che fin da bambino frequentava tutti i giorni donne come Rosa!
    Che stupida che era stata! L’oste l’aveva solo presa in giro e chissà come si era divertito della sua ingenuità,della sua fiducia,magari ne stava ridendo con quell’altra proprio adesso…non riusciva a smettere di guardarli
    Ebbe l’impulso di spaccare il cestino in testa a lui e di strappare tutti i capelli a lei,poi finalmente riuscì a correre via
    Beatrice la bloccò mentre entrava in casa:-Mercedes che succede?Perchè piangi? Stai male?
    Lei si abbandonò tra le braccia della contessina e i lacrimoni divennero singhiozzi:-Mercedes calmati per favore,mi stai spaventando,parlami,dimmi cos'hai...devo chiamare Juan?
    La fanciulla era sconvolta:-No...è solo che me ne sono accorta solo ora,ora che è troppo tardi
    Beatrice era preoccupata:-Che dici a cosa ti riferisci?Di cosa ti sei accorta?
    Mercedes le rivelò:-Mi sono accorta di amarlo 19x19-17000740172252
     
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