Solitudine

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    Perché si ha paura di mostrarsi deboli , non vincenti. Non è più facile raccontare agli altri di aver fatto una bella vacanza, di aver comprato un’auto nuova, piuttosto che confessare di sentirsi soli? E poi in fondo ognuno, anche chi a sua volta si sente solo, non potrà mai capire pienamente la solitudine di un altro.
     
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    E poi in fondo ognuno, anche chi a sua volta si sente solo, non potrà mai capire pienamente la solitudine di un altro.

    E' una riflessione interessante, Claire. Ho sempre pensato che se ci si vergognasse meno di esprimere i propri sentimenti sarebbe molto facile comprendersi a vicenda. Invece può darsi che tu abbia ragione, sai. In fondo ognuno di noi è unico, ha vissute esperienze non sempre comprensibili dagli altri.

    Ieri notte pensavo ad uno temi che sono stati qui trattati, quello della competizione. Mi rifaccio sempre alla mia esperienza all'estero anche perché, purtroppo, da quando sono rimpatriata non ho trovato un lavoro stabile e questo è un grosso problema. :(

    Molti si dicono certi che prima o poi io rientri in Inghilterra, in realtà non he proprio l'intenzione. Pur nel mio piccolo, ho sofferto molto il clima troppo competitivo sul lavoro e nei rapporti interpersonali: sebbene lavorassi in una piccola realtà dove i guadagni erano minori, correvo sempre il rischio che qualcuno volesse farmi le scarpe. C'erano invidie e gelosie anche se c'era ben poco da spartire. Diciamo che me ne sono resa conto molto tempo dopo. Non servivano a nulla gli ammonimenti della mia amica più cara (che ho conosciuto lì): io certe cose non le vedevo proprio perché non sono nella mia natura. Così come mi invidiavano perché ero carina: non mi vedevo tale, quindi non capivo tutto ciò. Insomma, ho suscitato parecchie gelosie senza volerlo ma soprattutto, mi dico adesso, senza motivo: non eccellevo in nessun campo anzi, facevo sempre passi indietro. Per questo adesso sono arrabbiata: mi ritrovo in una situazione di difficoltà e molte persone che pensavo amiche credo ne siano in fondo contente! E' stato molto brutto capirlo, anche perché (e non so la ragione) a me dispiace non andare d'accordo con tutti, pure con le persone che mi hanno fatto del male. Vorrei che per miracolo tante cose si aggiustassero. Mi viene in mente la serie The Good Wife, di cui ho già parlato sul forum: anche se non operavo a quel livello, vi posso garantire sia proprio così la vita lavorativa nella realtà anglosassone. A volte mi dico, quando sono più positiva, che sono stata anche fortunata a non soccombervi.

    Edited by ipazia2010 - 9/6/2020, 07:42 PM
     
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    "È l'animo che devi cambiare, non il cielo sotto cui vivi", scrive Seneca. Mah...ci ho provato e ci provo ancora....non sono convinta sia proprio così. Da piccola per motivi di lavoro di famiglia si é girato un po', seppur sempre all'interno della stessa regione, poi più grande per studio e lavoro ...e ora che sono ferma da un po'inizio a scalpitare....Secondo me le persone non sono uguali; ci sono certi posti dove si avvertono proprio la genuinità e l'accoglienza, in altri non esiste. È sicuramente vero che poi le delusioni arrivano dappertutto ma alcuni luoghi sono tanto chiusi, elitari, non hai alcuna possibillità se non ti conformi, se non abbassi la testa...e spesso questa cosa la paghi cara...Poi è vero che se non soccombi diventi forte e forse questo intendeva Seneca, ma a che prezzo però!!
     
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    Non vi dico arrivare in una città così ermetica dal piccolo paese di campagna, per una come me, supertimida, con la testa libera, leggera, "sana", in piena età adolescenziale....è stata una bella botta...che nonostante il tempo passato ricordo ancora. In quegli anni però ho imparato una cosa grande, almeno per me, cioè che me la cavo bene anche da sola, sto bene anche se faccio le cose per conto mio. Pochissime, davvero pochissime vere, preziose amicizie e stop. Non nego mai disponibilità e attenzione a nessuno anzi forse il contrario...fin troppo, ma mi piace, mi fa stare bene, poi se non vengo capita, se le persone se ne approfittano, pazienza...ci soffro e tanto ma non voglio, non permetto che queste delusioni mi cambino perché, ho imparato proprio questo: non sarebbe giusto! Essere brave persone non è sbagliato anche se è proprio questo che vogliono farci credere.
    Mi sono dilungata, scusate, ma in conclusione, io con la mia solitudine ci sto bene e non mi sento sola..non è stato facile ma ora ci sto proprio bene.

    P.s.: ho visto solo questa sera la discussione...non capisco, mi succede spesso, tanti topic mi sfuggono, non li vedo proprio poi compaiono....
     
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    Cara Dharma, ti quoto perché è proprio così: non sarebbe giusto! Anche io comincio a dubitare delle parole di Seneca, eppure trovo ci sia un fondo di verità, forse non sono capace di cambiare più di tanto. Cioè, invece di rimuginare sopra tante cose, dovrei imparare a star bene anche se non piaccio a tutti. Mi spiace che abbia avuto tante difficoltà nel cambiare città e che la gente, invece di apprezzare la tua dolcezza, se ne sia forse approfittata. Sono contenta però di leggere che adesso le cose sono migliorate <3
     
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    scusate, magari c'entra poco, però la frase di Seneca riportata mi ha fatto un po' "assonanza" con quello che ha detto Papa Francesco questa domenica commentando un brano del Siracide. Non ricordo le esatte parole però il senso era che è inutile continuare a rimuginare su ciò che ci viene fatto di male (si parlava di rancore), ma dobbiamo pensare al dopo che per tutti sarà la morte (un po' macabro!). Però se uno porta rancore per tutta la vita, si porterà questo rancore anche nella bara. Invece bisogna imparare a perdonare sempre, come fa il Signore con noi. Perdonare è una lavoro faticoso perchè il rancore è come una mosca noiosa che torna sempre e che noi dobbiamo sempre scacciare e quindi dobbiamo continuamente perdonare e dimenticare. Scusate magari non tutti siamo cattolici però secondo me questo discorso vale per tutti, perchè in tanti, se non forse tutti, ci sentiamo in qualche modo offesi da qualcuno e penso siamo in tanti a faticare e a dimenticare. Però è anche vero che se imparassimo a perdonare saremmo noi i primi a vivere meglio. E, forse, ci sentiremo anche meno soli ... forse!
     
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    Trovo che abbia ragione, per quanto mi riguarda l'aspetto più difficile è perdonare se stessi. Ci si sente sempre "mancanti", un po' anche per via della società strutturata sulla competizione piuttosto che sulla condivisione. Uno stato d'animo sereno non può che portare maggiore serenità mentre il rancore come dici tu logora dentro, personalmente ho sempre considerato il Divino come espressione di amore puro e quindi perdonare è fondamentale per me.
     
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    Volevo aggiungere che ci sono situazioni in cui perdonare è quasi impossibile... non me la sento di giudicare chi non lo fa.
     
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    Del perdonare qui nel forum ogni tanto torniamo a parlare
    Sicuramente perdonare è difficile, dimenticare ancora più difficile
    Ma confrontiamolo col contrario: tenere aperto un rancore, un conflitto, non lasciarlo assopire, almeno un po', può significare che finiamo per tenerlo volutamente sempre vivo, per allevarlo sotto i nostri occhi, per non separarcene più e tenerci, insieme, quel dolore che lo ha provocato
    Non sono posso scrivere molto a lungo, vorrei essere in grado di spiegarmi meglio, ma, in sintesi, posso dire che quando decido di perdonare sto bene
     
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    penso che il senso del discorso del Papa fosse proprio quello: è molto difficile perdonare e dimenticare il rancore, soprattutto perchè è un lavoro cntinuo, perà se si riesce davvero a farlo può essere un gran favore che ci facciamo perchè poi saremo noi a vivere meglio. Ed è vero non si deve giudicare gli altri soprattutto se non si ha piacere ad essere giudicati.
     
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    Oggi è una giornata nera. Stamattina sono dovuta correre a cercare di fare il tampone perchè una collega ha fatto sapere di avere la febbre. Il problema è che questa collega era da giovedì a casa in isolamento preventivo perchè nella sua famiglia ci sono stati casi febbrili e da giovedì ad oggi non si è preoccupata di cercare di fare né il tampone e neanche il sierologico ma neanche di chiamare il medico per sapere come comportarsi. Da noi chi lavora nella scuola può accedere a questo servizio gratuitamente. Io oggi sono passata per l'allarmista e quella che vuole fare "casino", ma ho due genitori anziani con tante patologie che mi aiutano con mio figlio quando lavoro. Sto cercando solo di prevenire complicazioni a loro. Chi invece ha meno problemi dovrebbe stare più attento e preoccuparsi che, nella situazione in cui siamo, ogni azione fatta non ricade solo su sé stessi ma oramai può ricadere anche sugli altri con gravi conseguenze. Scusate lo sfogo ma sono stanca di passare al lavoro per quella che vuole sempre criticare o giudicare, io non critico e non giudico mi preoccupo anche per gli altri che magari sono sotto la mia responsabilità o mi danno una mano.
     
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    Mi dispiace molto e posso solo darti ragione. Siamo tutti collegati, la situazione è questa, e ognuno è responsabili degli altri, deve tenerli in conto
    Ti mando un milione di in bocca al lupo. Vedrai che andrà tutto bene. FACCI SAPERE! Ti abbraccio
     
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    @cuoselv... hai perfettamente ragione!
    Io ho 2 suoceri anziani al piano di sopra (lei ha vinto negli ultimi 10 anni 2 leucemie) e i miei altrettanto anziani a pochi metri....non sono più salita di sopra e quando porto la spesa ai miei quasi non entro,esigendo che indossino la mascherina...
    è dura, ma molti ancora NON capiscono...a settembre ho fatto il sierologico,ma nella mia regione solo il 20% degli insegnanti lo hanno fatto ED ERA GRATIS!
    CORAGGIO!!!! e facci sapere!
     
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    grazie del sostegno. Il fatto è che non ho paura per me, ma mi dispiacerebbe creare problemi ad altri, soprattutto se hanno già problemi di salute.
     
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    Ma certo. Penso sia quello che temiamo tutti.
    Siamo qui, cuoselv!!!
     
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