LIBRI VARI

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    Meno male ancoratu!!!! Dopo "Anna" di Ammaniti, ho capito che lui proprio non è nelle mie corde!
     
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    Che peccato!!! La presentazione era molto promettente, una donna che esce da un ruolo imposto e si sceglie la sua vita, e poi...... Mica che sia brutto. E' molto contemporaneo, sono protagonisti tutti i dispositivi, le tragedie, i tormentoni di oggi. Non si scappa. Voleva proprio rappresentare la nostra realtà
    Poi, lo sviluppo.... Mahhh. Forse sono io che non ho saputo apprezzarlo.
    E a proposito dell'essere assolutamente contemporanei, ho iniziato un altro mio libro che non leggevo da un po', Tecniche maldestre di corteggiamento. Anche quello sembrava il non plus ultra della contemporaneita. A rileggerlo ad anni di distanza..... Poi vi dico. Adesso non mi posso fermare
     
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    E' appena uscito questo QUI
    La memoria del cielo di Paola Mastrocola

    Una ragazzina, i familiari e gli altri bambini, la memoria, i ricordi che vanno ripresi in mano e a cui bisogna imparare a rendere giustizia
    Penso mi piacerà. Spero. Ho tanta voglia di cose nuove, ma belle
    Stasera o domani inizio a leggerlo, poi vi dico


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    Finalmente sono riuscita a riprendere in mano "Il Conte di Montecristo".
    Lo scorso anno non ero riuscita ad andare avanti: periodo sbagliato, altre cose in testa. Invece, stavolta, mi sembra di essere ben avviata...avrei voglia di continuare a leggere per vedere come va...
    Certo, la storia è conosciuta ma leggerla è diverso.
    Finora la prosa di Dumas mi piace, merito, forse, della traduzione.
    È un libro enorme però, ma almeno finora, è avvincente... ;)
     
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    Il conte è uno dei miei miti letterari :wub:
     
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    CITAZIONE (blue2 @ 4/8/2023, 18:09) 
    Finalmente sono riuscita a riprendere in mano "Il Conte di Montecristo".
    Lo scorso anno non ero riuscita ad andare avanti: periodo sbagliato, altre cose in testa. Invece, stavolta, mi sembra di essere ben avviata...avrei voglia di continuare a leggere per vedere come va...
    Certo, la storia è conosciuta ma leggerla è diverso.
    Finora la prosa di Dumas mi piace, merito, forse, della traduzione.
    È un libro enorme però, ma almeno finora, è avvincente... ;)

    Soprattutto nella prima parte la voglia di andare avanti sarà fortissima… mi stai facendo ricordare la scorsa estate, io che leggevo anche cento pagine al giorno! Stregata…
     
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    Ho scoperto una bella iniziativa che riguarda i libri. Ieri siamo andati a fare un giro in una città veramente interessante e ho visto una libreria molto bella e molto grande.
    In vetrina c’erano dei volumi di una casa editrice che non so se posso nominare e siccome ce n’era uno di Georgette Heyer che cercavo da anni mi sono fiondata. Guardando meglio, ho visto che insieme al libro scelto ( già a prezzo stracciato) ne potevi prendere un altro: due testi, non vendibili separatamente , a soli 9,90. Ho scelto un romanzo di Massimo Gramellini.
    Così si fa leggere la gente
    Quando torno a casa vado a cercare dove propongono la stessa offerta. I titoli erano molti. C’è da scegliere
     
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    Per vedere Casa a prima vista ( che poi...... ma le case mi piacciono) mi tocca sorbirmi la pubblicità.
    Ho notato altre offerte interessanti, di classici, soprattutto
     
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    Ho finito "Il Conte di Montecristo" e ne sono rimasta totalmente affascinata: è verissimo, come scritto nella copertina dell'edizione che ho letto, che, nonostante da questa opera siano stati tratti film, serie televisive, cartoni animati o ad esso si siano ispirati e che si conosca più o meno la storia, "non c'è trasposizione che valga il godimento di aprirlo e rimanere intrappolati senza scampo nel suo inesorabile ingranaggio narrativo" (questo è scritto nel retro della copertina). Io sono perfettamente d'accordo: 1214 pagine di romanzo sono state letteralmente divorate!
    Io mi sono sorpresa perché, finora, non sono mai riuscita a leggere autori francesi...qualsiasi, di qualsiasi epoca...così come non guardo volentieri le serie televisive francesi: non è che non mi piacciano...non mi "catturano". come dico spesso, magari non è o era il momento giusto per leggerli.
    Alexandre Dumas padre, invece, mi ha stupito. Certo, è un po' ridondante, a volte, ma quando leggi ti sembra di essere lì: cioè io per poco meno di una ventina di giorni (e sono stata lunga perchè ho voluto andare piano...) io ero nella Francia post Napoleone, post Restaurazione, il sovrano era Luigi XVIII: era come se vedessi i fatti narrati svilupparsi davanti a me come in un film.
    Quando Dumas scrive parla proprio al lettore: in un passo parlando di una certa situazione fa riferimento a chi ha vissuto quel periodo (si riferiva al periodo napoleonoco): ho pensato al fatto che forse mai avrebbe potuto immaginare che noi eravamo ancora qua a parlare del suo romanzo, dell'incredibile personaggio che ha creato, di come lo ha raccontato, della forza che ancora prorompe e il fascino che emana da questo romanzo quasi duecento anni dopo. :)
     
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    Pensa che io adoro la letteratura francese, anche attuale e i film francesi 😃sarà il confine lì a due passi?
    Odio invece la loro cucina e il loro carattere, 99 su 100 di superiorità verso noi italiani.
    Comunque il conte è da sempre uno dei miei libri del cuore ❤️.
     
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    Il Conte... io sto ultimando la seconda rilettura e devo dire che rispetto alla prima, dove avevo l'ansia di sapere come andava a finire, mi sto gustando proprio i particolari. Questa settimana, per esempio, ho letto il capitolo della pazzia di Villefort, non me lo ricordavo così angosciante, e mi sono commossa quando Dantes rivede la cella della sua prigionia e ritrova il "libro" di Faria, un personaggio grandioso quello dell'abate! Resto sempre molto perplessa dall'epilogo voluto per Mercedes, la cui colpa consiste nel non essere stata fedele nell'attesa... perchè nel cuore è stata sempre fedele ad Edmondo, pur avendo sposato l'altro.
    Ci credo che sia quasi impossibile una trasposizione fedele: a parte tutti gli accadimenti che si intrecciano, a parte la diffcoltà di rievocare gli 8 anni in cui il Conte prepara la sua vendetta e di cui veniamo a conoscenza solo indirettamente, qualche parte è molto forzata: ancora non ho capito, ad esempio, come fa il conte- abate a trafugare il corpo di Valentina e cosa mettono dentro la bara che viene portata al cimitero Lachaise.
    Al di là della prosa pesantuccia, non so se anche l'originale francese sia così, resta un capolavoro della letteratura.
     
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    Nella prima parte del romanzo prima della fuga dal Castello d'If, ci sono molte riflessioni anche sulla vita, sul modo di affrontare i problemi, gli avvenimenti che accadono. Ad un certo punto Edmond così giovane riflette sul fatto di non avere una grande cultura, di sapere poco.
    Pensa che una persona che conosce poco ha pochi spunti per pensare a ciò che conosce e quindi, in qualche modo, far passare il tempo...non so come spiegare... L'abate ha una cultura e una conoscenza vastissima e questo lo ha portato a vivere gli anni di reclusione "ricordando" le sue conoscenze e mettendole a frutto per la fuga. E diventa il mentore, amico, maestro, padre di Edmond. Questa prima parte è piena di rilessioni...molto bella e interessante...

    Non dice come Valentine sia stata portata via in effetti...rileggerò quella parte forse qualcosa mi è sfuggito.

    Da quello che mi sembra di aver capito Mercedes decide lei di allontanarsi da Montecristo/Edmond per autopunirsi per essere stata vile, per non essere rimasta fedele al suo amore.
    Nelle intenzioni di Montecristo forse ci sarebbe stato uno spiraglio per un ricongiungimento ma lei decide di allontanarsi, accettando la casa che Montecristo le offre a Marsiglia con l'unico pensiero rivolto al figlio divenuto militare, alla sua salvezza e alla sua felicità.

    Non so se fosse dovuto alla traduzione ma la prosa di Dumas non mi è dispiaciuta, non ho trovato difficoltà nella lettura, anzi, come dicevo mi ha completamente assorbita e "intrappolata" nella narrazione. Certo, scrive un sacco di parole, ci sono un sacco di descrizioni, di intrecci, è ridondante appunto, però geniale.
    Però se ci pensiamo bene i grandissimi classici come questo sono tutti o quasi dei tomi pazzeschi, con degli intrecci tali che ti chiedi da quale tipo di mente sono scaturiti, che mondi potevano esserci dentro questi scrittori. Dumas non è il primo e, anzi, imparando dal campanilismo francese diciamo che dalle nostre parti sono esistiti personaggi tipo Dante Alighieri, Alessandro Manzoni...insomma tanta roba... :)
     
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    A proposito di Italo Calvino...

    Ho letto "Marcovaldo" e un altro di cui non ricordo il titolo...è stato tanto tempo fa... :(

    Ancoratu: i due citati nel ForumGiornale quasi sicuramente no...forse quello che ho letto non mi ha colpito particolarmente in quel momento...ma per me anche i libri hanno un loro momento giusto... :)
     
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    Verissimo anche per me
    Io ho incontrato Calvino quando ero giovanissima. Il primo libro che ho letto è stato La giornata dello scrutatore. Mi stavo avvicinando alla politica e l'ho trovato interessantissimo
    Poi ho letto la trilogia Il primo è stato appunto Il barone rampante. Originale, paradossale, stravagante. Grande amore.
    Ne ho letti tanti, e tutti sono legati da questo doppio filo realtà/leggerezza.
     
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    Mi hanno consigliato al corso "Le lezioni americane"... a me sono piaciuti i 3 della trilogia e Marcovaldo, ma anche "Il sentiero dei nidi di ragno" ambientato nel mio entroterra.
     
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