IO VORREI.....

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    Sono molto felice, Ancoratu! Affrontare tutto ciò in questo momento deve essere stato penoso. Sei stata coraggiosa e hai vinto, e trasmetti un messaggio positivo. Grazie!
     
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    cuoricini-crop_41 Grazie a voi per tutte le volte che lo avete trasmesso a me
     
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    claire ha scritto, a proposito di Downton Abbey "Mi ha colpito molto nella stagione 4 quando Mary si sente a pezzi in quanto Matthew era stato in grado di tirare fuori una Mary che nessun altro conosceva, mi sarebbe piaciuto discutere con voi di questo tema, se vi è mai capitato di sentirvi veramente voi stesse solo con una persona molto amata e avere la sensazione che solo con quella persona potete mostrare il vostro vero volto, cosicché una volta perduta quella persona è come avere perso un pezzo della propria identità…ok mi sono incartata, ma chi ha visto gli episodi penso comprenderà cosa volessi dire!"
    A me è successo diciamo due volte, sempre all'interno di rapporti molto particolari. La prima è stata con mia madre.
    Sono andata via da casa, in un'altra città, appena laureata e con un lavoro tutto mio, quindi non siamo state più veramente insieme che per brevi periodi, e non sembrava che avessimo molto peso diretto l'una nella vita dell'altra. Invece quando se n'è andata, di fronte a questa cosa così irrimediabile ho ben visto che non sarei più stata quella di prima. Devo dire che anche da questa cosa così dolorosa, in cambio, ho ricevuto un dono immenso. Sono sicura che è stato grazie a lei.
    Avrei tante cose da dire, ma prima vorrei sentire anche voi
     
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    Sicuramente anche questo aspetto è molto interessante, quello dei genitori, perchè anche da adulti ci portiamo dietro la nostra storia e quindi l'impronta loro resta anche quando se ne vanno, o comunque si avverte una perdita di un pezzo della propria identità... io però mi riferivo più ad un discorso sentimentale, affettivo, quando un partner tira fuori una parte di te nascosta... se la relazione termina e l'altro non c'è più (non necessariamente perchè defunto!) quella parte nascosta scompare insieme a lui/lei? In altre parole, quella parte esisteva in sè o solo perchè l'altro era in grado di vederla?
     
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    E certo che mi è successo...... E infatti parlavo di due volte.
    Appena ho un attimo racconto un po'.
     
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    Sì..
    Per me è come dice Claire...a me è successo con mio marito...abbiamo avuto una lunga parentesi di lontananza...prima di sposarci...diciamo che ci siamo persi e ritrovati...
     
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    Per tornare a quello stato d'animo descritto da Claire, l'ho provato anche dopo la fine - provocata da me*, del mio ultimo amore.
    Veramente poi ho avuto un paio di innamoramenti di quelli furiosi, ma effimeri, perché non li ho in alcun modo alimentati ( e conta... conta tanto), ma nella sostanza ho deciso che proprio ci ho chiuso. Basta innamoramento e amore

    Nonostante sia stata io a dire che quel rapporto si doveva concludere, poi un'intimità così, in cui io tiravo fuori aspetti, capacità ( scoprivo con lui, per caso, che sapevo disegnare benissimo) una tenerezza reciproca enorme, e non li ho più avuti se non nel rapporto con i bambini. Non parlerei di abbandono, quello proprio, per la particolarità del rapporto, non ci poteva essere, almeno non per me

    *Come vogliamo procedere? Raccontiamo entrando più nei particolari? Per quello che mi riguarda posso pensare di essermi fatta capire o è meglio entrare nei dettagli?
    Per sapere se/ come procedere ho bisogno di sentire voi
     
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    Penso che ti sei fatta capire, poi non so se vuoi dettagliare. Mi interessava capire se questa cosa l'hai vissuta con un po' di rimpianto o ti sei detta che, in fondo, era naturale cambiare una volta che non c'era più lui.
    A me non è capitato, ma quando l'anno scorso mio marito ha subito una operazione importante al cuore e vi era, come è nella natura di questo tipo di interventi, l'eventualità che non andasse a buon fine, mi sono trovata a chiedermi non solo come avrei fatto ad andare avanti da sola, ma che tipo di persona sarei diventata, se certe caratteristiche positive (che magari vede solo lui) le avrei perse oppure no. Poi per fortuna è andato tutto bene!
     
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    Io mi sentivo persa senza mio marito...e ora che siamo insieme da 24 anni( 20 anni di matrimonio) non riesco a pensare alla mia vita senza di lui....credo che cambierei...lui mi fa ridere , mi compensa , capisce ogni mio pensiero...senza di lui non avrei il mio faro e non vedrei il cammino...diventerei chiusa e ombrosa...
     
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    CITAZIONE (claire @ 8/9/2021, 16:16) 
    Penso che ti sei fatta capire, poi non so se vuoi dettagliare. Mi interessava capire se questa cosa l'hai vissuta con un po' di rimpianto o ti sei detta che, in fondo, era naturale cambiare una volta che non c'era più lui.
    A me non è capitato, ma quando l'anno scorso mio marito ha subito una operazione importante al cuore e vi era, come è nella natura di questo tipo di interventi, l'eventualità che non andasse a buon fine, mi sono trovata a chiedermi non solo come avrei fatto ad andare avanti da sola, ma che tipo di persona sarei diventata, se certe caratteristiche positive (che magari vede solo lui) le avrei perse oppure no. Poi per fortuna è andato tutto bene!

    Claire, capisco bene come devi esserti sentita. E questa è una situazione molto diversa dalla mia. Per me, cambiando le circostanze, sono cambiata anche io. Delle cose che ho perso ho già parlato. In compenso, ne ho guadagnate altre: intanto un bel po' di autostima per essere stata in grado di tagliare una situazione che ormai toglieva molto più di quanto non desse. E' sempre un grande problema decidere. Questo non è mai un bene e troppo spesso le donne, specie se ci sono di mezzo famiglia e figli, scelgono di sopportare. Non so se fanno bene o male, ma certo ci pensano continuamente, e non hanno pace
    Ho acquistato anche libertà. Quando ho deciso di cambiare città, non ho dovuto interpellare altri che me stessa. E anche tanta pace. Basta chiedermi se era giusto portare avanti un rapporto ormai finito, aspettare o troncare, che fare.
    Non ho avuto rimpianti, ma qualche nostalgia sì. Del resto se ci prendevamo, poi ci lasciavamo e questa cosa non finiva mai era perché, anche se non c'era più quell'amore che c'era stato in passato, ci volevamo molto bene, e facevamo fatica a staccarci per sempre
    Nella situazione che hai rischiato di vivere, il dolore sarebbe stato lancinante. Sicuramente ne saresti uscita diversa, ma sono certa che avresti trovato la forza di andare avanti
     
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    Questa sera vorrei raccontarvi un po' la mia giornata, anzi, il mio pomeriggio.
    Ho sostenuto la prova orale di un concorso... Bello, potremo dire, è già tanto esserci arrivati...non è così semplice né scontato. E, invece, sono insoddisfatta...so che avrei potuto, forse, dovuto fare di più. La preoccupazione è l'ansia in questi ultimi due giorni mi ha letteralmente fatto male fisicamente e ancora non mi è passata... :cry:
    Quando sono arrivata nella sede dell'ente in cui si svolgeva la prova volevo andarmene subito:in quel palazzo così antico, con quei lampadari così ricchi, mi sono chiesta cosa ci facevo lì, così abituata a lavori ben più umili, ben più pesanti...
    È strano pensare questo ma sono talmente abituata ad accontentarmi pur di andare avanti e sopravvivere che non riesco più a vedere le mie potenzialità, a pensare un po' più in grande e la cosa mi fa anche un po' rabbia. Forse è anche la paura di essere inadeguata o forse di cambiare...non lo so...ma la cosa mi dà da pensare. E tutto ciò va ben al di là del fatto di sentirsi preparati, avere studiato...forse certe cose non fanno più per me...
    Chi mi conosce un po' pensa che io non abbia abbastanza fiducia in me stessa, che giudichi me stessa troppo severamente...mah...può essere...a volte mi sembra proprio di essere impedita e non è una questione di preparazione... forse non era davvero qualcosa che faceva per me... :unsure:
     
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    Blue...ti capisco...succedeva pure a me..
    Ti abbraccio e ti auguro tutto il bene possibile 😘😘😘
     
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    Cara Blue, mi viene solo da dire che se sei stata chiamata a sostenere l’orale avevi passato lo scritto, quindi avevi dimostrato adeguate capacità. Non ho capito se temi soltanto o hai la certezza di non aver passato l’esame, e quindi se le tue riflessioni nascono dal rammarico per non aver fatto di più oppure anche da un pizzico di delusione… secondo me non c’è nulla da vergognarsi a fare lavori anche umili o pesanti purché si conservi la propria dignità. Se questo lavoro per cui hai fatto il concorso nello specifico non faceva per te non pensarci più, ma non perdere la speranza di trovare un’occupazione migliore; non ti conosco di persona, ma quello che trapela da queste pagine hai grandi qualità e ti auguro di poterle sfruttare in un impiego che ti gratifichi 😚
     
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    Se dovessimo esaminarti noi, cara Blue, che ormai possiamo dire di conoscere bene te e le tue capacità, penso che i concorsi li passeresti tutti.
    Comunque ti capisco: prima di un esame si è divorati dall'ansia e dopo, caduta la tensione e sparito il mucchio di cose da preparare, rimangono solo la stanchezza, e un vuoto. E' normale, ma vedrai che ti riequilibrerai presto
    Ti auguro tutto il meglio, cara. Noi tifiamo a tutto spiano smiley31_338
    Che bello che sia venuta a parlarne con noi......
     
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