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Leggevo che questa sezione è chiusa ai nuovi iscritti, magari posterò anche altrove. E' un periodo che soffro di solitudine nonostante il lavoro (inteso in senso lato) per me sia letteralmente triplicato e nonostante il fatto che, grazie a Dio, abbia la compagnia di familiari ed amici. Ho tantissime cose da fare e poco tempo. Non è solo a causa dell'emergenza sanitaria (anche se ovviamente l'impatto psicologico è stato enorme), mi rendo conto che vorrei vivere una vita diversa, più vicina ai ritmi della natura. Per la prima volta cullo l'idea di vivere in un posto più a misura d'uomo sebbene io ami Roma... ma davvero ogni gg è una lotta. Mezzi pubblici che non funzionano, poca professionalità nel settore della burocrazia, file interminabili dappertutto. Sempre di corsa e sempre attenta alle spese. Però so bene che cambiare posto non vuol dire essere una persona diversa... voglio dire, non cambia niente se non si riesce ad amare (e e avere fiducia in) se stessi innanzitutto. Voi cosa ne pensate? Vi capita di avere pensieri simili in questo periodo tanto eccezionale? 
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Io soffro di solitudine, accentuata da quando mio marito ha cambiato lavoro (Non più vicino casa,ma a 40 km) e da quando mia figlia è diventata grande.
Conosco tanta gente, ma non ho amicizie tanto profonde...o meglio, le avevo ma mi hanno deluso e ferito e non riesco più a lasciarmi andare.
Insomma non sono sola...ma mi sento sola...Inviato tramite ForumFree Mobile
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Quello della solitudine è un fatto estremamente soggettivo. Probabilmente sentirla o non sentirla dipende da tanti fattori e non necessariamente dalla condizione in cui ci si trova
E' vero, ci si può sentire soli in mezzo a un sacco di persone e perfettamente a proprio agio in compagnia unicamenti di se stessi.
In questo periodo, dopo alcuni fatti, discorsi e telefonate, vorrei essere sulla luna, possibilmente senza nessun mezzo di comunicazione
Spero che mi passi
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Io, paradossalmente, mi sono sentita meno sola durante il lockdown che prima e dopo; forse perchè eravamo tutti sulla stessa barca. Anche a me come Fogly capita di sentirmi sola pur non essendo sola, perchè il difficile è sentirsi compresi, piuttosto che avere compagnia o trovare qualcuno con cui passare il tempo. Trovo anche molto condivisibile quanto scrive Ipazia alla fine del suo messaggio: spesso si cerca di dare una svolta alla propria vita cambiando lavoro o compagnie o luogo di abitazione, ma se non si sta bene prima con se stessi si porteranno dietro le stesse inquietudini ovunque ci si sposti . -
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Care cuoricine, vi ringrazio per le vostre risposte. Mi capita da sempre di sentirmi sola in mezzo alla gente. Un po' è carattere, molto deriva dalla mia storia personale, altro da esperienze che mi hanno ferita come affermava Fogly. Capisco bene ciò che dice Claire (sentirsi incompresi) ma anche ciò che dice Ancoratu (a volte si avverte proprio il bisogno di isolarsi). Io purtroppo (?) sono sempre stata un po' particolare, me l'hanno sempre detto: ero piuttosto seriosa, forse noiosa, ma avvertivo tanto il bisogno di condividere. Piaceva certamente anche a me divertirmi, ma preferivo di gran lunga le serate a chiaccherare con gli amici rispetto ad altro tipo di divertimenti... anche se adoravo ballare! 
In realtà ho sempre cercato affetto, volevo legami profondi ed ero convinta di averne. Poi, in un momento di bisogno emotivo, ho visto il vuoto attorno a me. Non vi dico come ci sia rimasta male. Non ho mai dato per avere, ma pensavo che gli altri intendessero l'amicizia o che la famiglia intendesse l'affetto allo stesso mio modo. Invece ho avuto grandi, ma davvero grandi, delusioni. Ed una dopo l'altra. Molti però mi avevano avvertito, a dire il vero. Ma se il carattere è quello... Se non altro sono più dura, adesso. Tuttavia penso che si tratti di una esperienza comune alle persone empatiche e, forse - sperando di non cadere nell'ennesima illusione! - alla maggior parte della gente perché è innegabile che viviamo in una società consumistica dove l'egoismo viene esaltato. Chissà, magari abbiamo tutti bisogno di un po' più di comprensione ma ci vergognamo a mostrarci vulnerabili.. -
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cara ipazia ti capisco molto bene. mi rispecchio molto in quello che dici, soprattutto nel fatto che le brutte esperienze ci fanno più dure. Però, almeno per me, è solo esternamente che mi faccio vedere più "insensibile". Internamente ci soffro ugualmente. Ad esempio durante il lockdown ho cercato di mantenere i contatti con alcune "amiche", mandando spesso dei messaggini simpatici per alleggerire la situazione. Mi sono sentita rispondere che non c'era proprio niente da ridere. Ho smesso di mandarli e mi sono limitata a chiedere ogni tanto come andava. Ma ho sempre scritto prima io. Pochi giorni fa mi sono trovata un messaggio che mi chiedeva come stavo e perchè non mi facevo sentire o vedere. Se devo dire la verità mi sono sentita presa in giro... e molto sola! . -
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E' successo anche a me....ho una chat con 3 amiche...durante il lockdown ho detto loro che il nostro parrucchiere spediva il necessario per la ricrescita..RISPOSTA: non ci interessa.
Siccome ci piace Argentero, ho consigliato loro la fiction "Meno 12" RISPOSTA: non ci va di vedere ospedali ( poi se la sono vista su Raiplay,dicendo che bella!).
Il marito di una di loro ha compiuto 50 anni...mandato un videomessaggio di famiglia per fare auguri::::RISPOSTA NON PERVENUTA DA FINE MARZO....
ho lasciato che si facessero vive loro.... -
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Anche io ho qualche esperienza non bella con alcune amiche.
Amiche storiche, che da decenni mi facevano telefonate incredibili in cui si sfogavano dei loro fatti per ore ( e ripetendo tutto più volte), da quando ho fatto capire che non ero proprio la persona giusta su cui riversare tutta la loro negatività, non si sono fatte più sentire.
Per fortuna ho altre amiche, più recenti. Con alcune i rapporti forse sono basati sulla "leggereza", ma, forse proprio per questo, sono gentili e portano sollievo. -
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La solitudine, per me, è uno stato naturale ormai.
Ogni tanto mi pesa perché non c'è nessuno con cui confrontarsi, con cui parlare quando torni a casa e questo è qualcosa che mi manca. Ho qualche amica e parenti con cui, anche durante il lockdown, mi sono sempre tenuta in contatto e che, nei limiti del possibile, mi hanno aiutato quando ho avuto bisogno.
Per mia natura sono una persona molto discreta, molto riservata: ho sempre l'impressione di dare fastidio e quindi sto molto attenta a "entrare" nella vita degli altri in punta di piedi.
Ho avuto grandi delusioni da parte di cosiddetti amici e l'ultima, la più grande, mi ha fatto tirare i remi in barca definitivamente. Mi sono chiusa, ho annullato tutto, ho tagliato i rami secchi, ho fatto del sano egoismo e ho pensato solo a me.
Avendo dei grossi problemi di lavoro (non avendone uno stabile o quasi...) mi sono concentrata su questo e su di me e ho mantenuto solo quei rapporti che mi hanno dimostrato, con i fatti, di esserci sempre nei momenti bui e tristi della mia vita e che, al contrario di altri, non hanno mai approfittato delle mie disgrazie per un proprio tornaconto.
A causa del lavoro (che c'è e non c'è) vivo sempre sul filo del rasoio, sono sempre nella tempesta e, da un certo punto di vista, questo mi tiene costantemente impegnata e faccio di necessità virtù.
In passato ho fatto delle scelte sbagliate, in quel momento mi sembravano giuste, in alcuni casi ho seguito il cuore e ho sbattuto violentemente contro la realtà e il mio cuore si è spezzato. La perdita di mia madre ha fatto il resto e, credo, che una parte di me, non si sia mai ripresa.
Sono molto diffidente perché le esperienze vissute mi hanno convinto che non riesco a valutare bene le persone che ho davanti: manco di malizia, di malignità, mi è estremamente difficile pensare che qualcuno possa approfittare della mia amicizia (come invece è successo), sono ingenua anche se dovrei essere più smaliziata... Io non vedo il mondo "color de rosa"...anzi...vedo tutto con un certo pessimismo e, spesso, mi dicono che sono negativa e non ho fiducia in me stessa. Devo dire che è vero, ma è vero anche che la mia attuale realtà non aiuta...però io preferisco definirmi "realista", vedo...cerco di vedere, quello che ho davanti, tenendo i piedi per terra e senza volare con la fantasia.
Però la mia natura è anche un'altra e, forse, è proprio questa mia "seconda" natura che mi ha permesso di non sprofondare nella depressione più nera visto che i presupposti ci sarebbero tutti. Così mi appassiono a qualcosa, leggo, studio...guardo telenovele....faccio impazzire i miei nipoti alla ricerca di canzoni, film, serie...forse loro mi considerano un po' matta però mi assecondano ridendoci su.
Nonostante sia molto chiusa mi guardo intorno e vedo persone che stanno peggio di me per malattie, per problemi vari o perché semplicemente sono delle ...capre...e non se ne rendono conto... Magari sono un po' cattiva ma anch'io sono un po' "capra" a volte...solo che io lo so...e so,anche, di essere fortunata (lo scorso anno ne ho avuto una prova tangibile) e per vari eventi accaduti so che in modi per me, a volte, insondabili fatti di cadute, di delusioni, di porte sbattute in faccia, di conti che non tornano mai, nonostante tutto, lassù qualcuno mi ama...
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Cuoricine, mi spiace veramente leggere queste cose perché soffro anche per voi. 
Non è assolutamente facile essere empatiche oggigiorno... se sei "caring" passi per stupido e ti mettono i piedi i testa. Purtroppo è così. Cuoselv, anche io affermo di essere diventata più dura ma internamente soffro eccome... cerco di farmi forza e dire qualche "NO" in più ma non mi viene naturale. Ho avuto spesso a che fare con persone che fraintendevano i miei buoni propositi, come le tue amiche e quelle di Fogly: sicuramente queste hanno pensato che non avevate niente di meglio da fare, non hanno compreso che cercavate di tenere su il morale (bellissima la fiction con Argentero comunque! 
). Mi capita di saper difendere a spada tratta gli altri ma quando si tratta dei miei interessi non ci riesco affatto, perché mi sembra "brutto": anche per voi è così?
Ancoratu, comprendo le tue esperienze. Ho provato ad allontanare alcune persone che si comportavano così ma è più forte di me, non riesco a tagliare i ponti sebbene abbia avuto davvero grosse delusioni. E qui mi ricollego al discorso di Blue... purtroppo ho avuto tante occasioni per constatare che molta gente mi stava vicino solo quando faceva loro comodo. Mi riferisco agli anni in cui vivevo a Londra. Mi contattavano per lavoro, per traduzioni, per informazioni e anche perché ero allora generosa avendo comunque un lavoro che mi permetteva di essere indipendente. Da quando sono rientrata sono mio malgrado tornata ad essere quello che ero: povera. Ero io che aiutavo la famiglia d'origine, e nonostante fossi convinta di riuscire a trovare qualcosa a Roma partendo da aspettative molto ridimensionate, vivo la tua stessa situazione. Da quando non sono più "utile", sono spariti tutti. Parenti ed amici. Ho però avuto anche belle sorprese: aiuti morali (perché fortunatamente soldi non ne ho mai chiesti e spero di non chiederli mai nonostante viva davvero una situazione precaria) da parte di persone che consideravo semplici conoscenze. Ho scritto un racconto e ne ho vinto la pubblicazione narrando l'amarezza provata dall'aver improvvisamente tolto gli occhiali rosa (e non mi riferisco solo a questo aspetto quando parlo di delusioni). Non so se traspare da ciò che scrivo, ma vengo spesso definita ingenua con la testa per aria e, come te, ho sempre paura di dare sempre "fastidio". Mi ricordo del tuo grande lutto, ne hai parlato altre volte e certamente ti ha segnata tanto. Se posso/possiamo aiutarti in qualunque modo, anche solo per parlare, noi siamo qui (penso di poter affermarlo anche a nome delle altre cuoricine). Sono contenta di aver aperto questo topic, non è facile aprirsi anche su un forum dove nessuno ti conosce però se affrontare un argomento del genere può aiutare a sentirsi meno sole mi fa piacere. Grazie a tutte voi per aver condiviso cose tanto private
Edited by ipazia2010 - 9/2/2020, 09:37 PM. -
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In questa discussione ho avuto conferma che siete persone davvero speciali🤗 Inviato tramite ForumFree Mobile
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Che carina che sei, Fogly! Mollo tutto e vengo in Liguria! Ho sempre voluto vivere vicino al mare... magari trovo anche un lavoro e faccio vivere i miei tranquilli
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Confermo, una bella discussione che ci ha consentito di aprirci e condividere cose molto private, sfoghi che forse non avremmo il coraggio (almeno io) di fare di persona. Sentire di non essere i soli a provare certe sensazioni fa - scusate il gioco di parole- sentire meno soli! . -
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Hai ragione Claire. Non so se riuscirei a parlare così apertamente se vi conoscessi di persona. A volte lo faccio con gli amici di una vita, però fortunatamente loro hanno caratteri diversi dal mio e tante cose non le colgono. O forse si vergognano a parlarne? Credo però che la maggior parte di loro adotti un sano egoismo, una mia cara amica ad esempio non riesce proprio a comprendere perché a me e ad un altro amico comune piaccia fare la "crocerossina" (parole sue). Paradossalmente è lei l'operatore sanitario . Però, al contrario nostro, non si fa prendere la mano dalle storie altrui, anzi, mostra molto palesemente che le scoccia ascoltare i problemi degli altri. Eppure è brava nel suo lavoro ed è una persona che definirei buona, solo che non ha empatia. Io un po' la invidio, glielo dico sempre.
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anche io non riesco a lasciare andare quelli che considero amici. Nonostante tutto, adesso che la situazione è un po' più stabile, le ho richiamate per chiedere come andava e come è stato il rientro al lavoro. Una di loro ha perso una sorella causa covid. Si è completamente chiusa e, almeno con me, mi ha esclusa dicendo che non potevo capire. A me invece è molto dispiaciuto per la sua tragedia, anche perchè conoscevo la sorella ed è stata l'ultima persona, esterna alla famiglia, con cui avevo parlato prima di chiuderci in casa. Ci siamo trovate al supermercato. Ho pregato per lei quando ho saputo che era ricoverata. Fa male sentirsi dire, da chi dovrebbe conoscerti, che ...tanto tu non capisci. Tempo fa ho parlato con una psicologa che conosco da tempo per lavoro e le ho chiesto cosa c'è che non va in me o comunque cosa faccio di sbagliato per non riuscire a farmi capire e apprezzare dalle altre donne (come ho già detto in un'altra discussione, si può dire che mi trovo meglio con gli uomini anche se con loro non si può parlare proprio di tutto), le ho chiesto se secondo lei è perchè non riesco ad interessami alla moda e altre amenità, oppure è perchè a me non piace raccontare (per farmi compatire) i miei problemi famigliari (non è che non ne parlo, semplicemente non mi piace piangermi addosso, se ne parlo è per confrontarmi o per far capire ad altri che tutti abbiamo problemi, chi più chi meno) o anche solo perchè non so spiegarmi. Mi ha risposto che,secondo lei, le donne sotto sotto non sempre amano la verità o comunque preferiscono mantenere un "alone di mistero" raccontando solo parte di sé. In un certo modo io invece sono molto diretta (come lo sono gli uomini quando hanno qualcosa da dire) e questo spiazza le cosiddette amiche, se lo ritengo opportuno parlo di problemi anche personali in modo diretto e sincero e mi aspetto che anche le altre facciano così. Mi ha detto che il mondo sarebbe molto più "facile" se tutti facessero allo stesso modo però, comunque, non lo posso pretendere da chi non lo condivide. Però non per questo io devo cambiare il mio modo di essere, basta solo accettare anche gli altri per come sono. Questo in qualche modo mi ha "consolato". Non è facile, però quando le situazioni vanno proprio male mi dico: béh.. pazienza.. ognuno è fatto a modo suo! Fa male ma un po' meno. Poi torno a casa, sento le notizie e penso che c'è chi sta davvero male, guardo il mio bambino che è proprio fuori di testa, un iperattivo sempre su di giri, che ama le galline e dice che sono le sue bambine, che parla quasi esclusivamente di calcio e di sport, ma che a scuola va bene e che ha amici che lo cercano anche solo per fare due chiacchiere e soprattutto che nessuno può dire che non è mio tanto mi somiglia e mi faccio una risata con lui.
mi sono dilungata un po'.... scusate!.
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