A TE NON RINUNCIO

Fanfictions ispirata a CS

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Manga che passione

    Group
    Member
    Posts
    9,946

    Status
    Anonymous
    NOTE: Una personale rivisitazione di un passaggio noto della Telenovela.

    A TE NON RINUNCIO
    by Aresian


    Era uscito dalla casa dell’Avv. Manera come una furia, l’esternazione perfetta dei sentimenti che gli ribollivano nel petto. Non un’altra volta aveva detto, sarebbe stata un’offesa peggiore rispetto alla precedente perché ora tutti sapevano del fidanzamento … Tutto questo aveva vomitato in faccia a colui che rispettava più di un padre ma dentro sapeva che c’era ben altro. Perché Beatrice lo respingeva? Forse il matrimonio era stata solo una macchinazione della famiglia per allontanarlo da Campo Real, la sola idea di essere stato preso in giro anche da lei gli contorceva le budella dal dolore come una pugnalata in pieno stomaco. Lungo il tragitto sino alla casa dei Conti di Altomonte aveva a tratti fomentato il proprio oltraggiato orgoglio, e dall’altra aveva cercato di calmarsi perché affrontare Beatrice in preda alla collera avrebbe solo prodotto l’effetto di farla chiudere più di quanto non lo fosse già e non gli sarebbe stato possibile in alcun modo chiarire con lei. Si era sforzato di fare quello che solitamente non faceva mai, controllare il proprio carattere impulsivo e un’apparenza di quiete era tornata sul suo volto maschio quando bussò alla porta trovandosi davanti la domestica.
    “C’è la Signorina Beatrice?” chiese inclinando il capo di lato puntando lo sguardo di giada dritto sul volto della ragazza.
    “No, Signore è uscita” si sentì rispondere. Un lampo irritato attraversò il suo sguardo e un muscolo si contrasse sulla mascella indomita. Forse era stata istruita per non permettergli più l’accesso alla casa, ormai vedeva trame ordite alle sue spalle ovunque. Concesse alla serva un sorriso un po’ ironico ma parlò in tono calmo e quasi cortese.
    “E dov’è andata?”.
    La serva parve non porsi problemi, come invece aveva temuto, a replicare con una stringata spiegazione “Non saprei, Signore. Di solito va in chiesa a quest’ora”.
    Rialzò il capo scrutando, senza curarsi di nascondere l’intento del farlo, il corridoio e la parte del salotto d’ingresso che poteva scorgere da dove si trovava ma pareva non esserci nessuno in circolazione.
    “Molto bene, tornerò più tardi”. Più che un messaggio era una promessa. Lui e Beatrice dovevano assolutamente parlare. Per l’intanto girò sui tacchi e tornò verso il paese puntando dritto verso la chiesa, se la serva non aveva mentito possibile che la incrociasse sulla strada del ritorno e forse era meglio così. Fuori dalle quattro mura e dalla guardia della madre avrebbe trovato il modo di farle spiegare chiaro e tondo cosa le stava frullando per la testa.

    Una giovane donna pregava con intensità, il breviario tra le mani e il velo nero a coprire i riccioli biondi, inginocchiata innanzi alla statua della Vergine. Soffriva Beatrice, come e forse più di quando Anna le aveva portato via Andrea. Il dolore era diverso se prima era stata umiliazione ora era un senso di fallimento completo, di privazione, ancora più cocente di quanto sperimentato in passato. Non sapeva più cosa fare neanche nella preghiera trovava conforto. Ogni porta le era sta preclusa e ora si sentiva come un uccellino in gabbia con il mondo che rotea la fuori lontano dalla sua portata. Lei amava Juan, lo aveva scoperto da poco ma era certa di cosa portava nel cuore ma come poteva sposare un uomo che stava per diventare padre del figlio di sua sorella? O sì aveva pensato che Anna potesse averle mentito per dispetto, per farla desistere dall’intento di contrarre quel matrimonio ma il dubbio la faceva soffrire come mai aveva creduto fosse possibile. Quando si rialzò ripercorrendo la navata a capo chino, una lacrima a solcarne il viso, non notò la figura nascosta dietro ad una colonna vicino all’ingresso anche perché essa non si mosse e a lei fu tranquillamente permesso uscire all’aria aperta di quell’assolata mattina. Con un gesto meccanico, eppur elegante, si tolse il velo e lo risistemò piegato per bene nella borsetta a polso avviandosi lungo la strada ma non già quella che l’avrebbe ricondotta a casa, no quella che portava alla spiaggia. Aveva il desiderio di restare ancora da sola per un po’.

    Era entrato in chiesa furtivo come un ladro e il pensiero gli strappò, pur nell’irritazione del momento, un sorriso sghembo e sardonico dato che in fondo era stato contrabbandiere e non certo un completo stinco di santo. Era rimasto dietro quella piglia a spiarla per quanto? Dieci minuti, mezz’ora? Era sorprendente come Beatrice sapesse isolarsi completamente dal mondo quando lo desiderava divenendo inavvicinabile. Per questo era rimasto lì immobile decidendo che avrebbe atteso la sua uscita per placcarla ma qualcosa mandò letteralmente in fumo il suo intento un po’ belligerante; quella solitaria lacrima sul volto di lei lo spiazzò. Come un’ombra aveva continuato a seguirla, in particolare quando si era reso conto che non stava tornando a casa ma stava lasciandosi alle spalle il centro del paese per puntare alla spiaggia. Una sorta di inquietudine lo colse, decisamente qualcosa non andava che fosse perché temeva di dirgli in faccia che non lo avrebbe più sposato o altro era chiaro che la ragazza era turbata. *Gli mancherà Andrea* aveva pensato con vivido disappunto ma non era riuscito a togliersi dalla testa quella piccola stilla salata che scivolava sulla sua gota pallida. Accidenti si era fermata, doveva trovare un posto dove celarsi. Si accucciò accanto alle radici di un’agave restando in attesa come un predatore anche se nell’animo era indeciso sul come agire tanto che aspettò ancora.

    Ignara di tutto la giovane fanciulla camminava con passi lenti, impacciati dal lungo vestito che reggeva con ambo le mani e da quelle scarpette comode per la città ma non certo per quel terreno in cui affondavano impietose. Il vestito bianco enfatizzava il candido pallore della sua pelle, quasi diafana, quando ella decise di fermarsi e sedersi sulla calda riva osservando il mare con lo sguardo perso nel nulla alla ricerca di ricordi felici quando il mondo era a colori pastelli e il suo futuro deciso e sicuro e non una burrasca di menzogne e inganni. Sospirò posando la mano a terra tracciando segni senza senso con l’indice della mano ma fu interrotta dal suono di una voce melliflua e sgradevole.
    “Ecco dov’eri finita, devi smetterla di far venire l’ansia a nostra madre, Beatrice, che già ti figurava rapita da qualcuno come se tu potessi mai accendere tale interesse in un uomo” il tono era irriverente e sprezzante come sempre quando non c’erano testimoni tra loro.
    Beatrice levò lo sguardo incrociando quello della sorella incassando, alla’apparenza, con dignità l’insulto di quelle parole.
    “Hai un bel coraggio a insinuare che sia io ad angustiare nostra madre, ti sei già scordata tutto quello che hai fatto tu, vero?” era stanca di doversi sorbire il suo veleno e il tono uscì meno vellutato e più duro del solito mentre si risollevava in piedi scrollando la sabbia dal vestito con pochi gesti semplici ed aggraziati.
    “Ha parlato la santa mancata, perché non sei tornata in convento? Tanto la tua idea di separarmi da Juan sposandolo è già un fallimento in partenza” disse l’altra con un’espressione soddisfatta sul volto dai tratti stupendi ma gli occhi che sprizzavano cattiveria e soddisfazione al contempo, la mancina che intanto andava a carezzare il ventre con uno sguardo significativo.
    Non sfuggi alla bionda fanciulla l’allusione di quel gesto all’apparenza distratto e una fitta al cuore la fece arretrare di un passo ma ebbe la forza di controbattere, forse dettata da quel desiderio di almeno una volta spuntarla e non lasciarsi affossare sempre da lei.
    “Sei senza ritegno, hai pensato che cosa accadrà se tuo figlio avrà ereditato i tratti del padre? Cosa credi che accadrà tra Andrea e Juan allora? Già si è rischiata la tragedia a Campo Real ma a te non interessa vero? Basta che ottieni ciò che vuoi e il mondo può anche estinguersi il giorno dopo per te non ha importanza ”. Il petto di Beatrice si alzava affannato nella foga della sua arringa, la mano che si agitava nell’aria a dar enfasi a ogni singola parola. “Se arriveranno ad uno scontro a causa tua avrai la vita di uno dei due o forse di entrambi sulla coscienza, Anna. Dio voglia che questo accada mai”.

    Dal suo punto di osservazione Juan studiava e meglio ancor ascoltava l’alterco tra le due donne. Solo poche parole gli erano giunte portate dalla brezza di mezzodì ma tra queste aveva colto qualcosa che lo indusse a pensare che Anna fosse incinta. Già una volta aveva osservato di soppiatto una discussione tra le due sorelle e ne era rimasto scottato per la parole uscite dalle labbra di Beatrice, forse avrebbe fatto meglio a tornarsene in paese ma lui non era né un servo né un codardo e non avrebbe permesso a quelle due vipere di prendersi gioco di lui. Senza riflettere, preso da un impeto di collera, uscì dal proprio nascondiglio cogliendo le due di sorpresa voleva godere di come avrebbero reagito alla sua presenza.
    “Quali piacevoli incontri inattesi reca camminare lungo la riva quest’oggi. Le due contessine d’Altomonte, o perdonatemi una è in realtà una Aleardi della Valle ora” disse ponendosi in un galante inchino che di educato aveva solo il gesto perché il senso delle parole era chiaramente beffardo.
    Anna fu la prima a riprendersi dalla sorpresa, umettandosi appena le labbra rispose con un sorriso affabile e accattivante, ignorando l’offesa implicita nelle parole di lui “Devo dire che hai perfettamente ragione. Devo ringraziare Beatrice, senza la sua sbadatezza non avrei avuto modo di parlare con te oggi, come stai Juan?”.
    Beatrice, d’altro canto, si sentiva profondamente in imbarazzo per essere stata colta in quella discussione temendo a maggior ragione che lui avesse potuto sentire le loro parole. Le gote in fiamme abbassò lo sguardo restando per un breve attimo in silenzio prima di abbozzare un semplice “Buon giorno” a fil di voce.
    L’atteggiamento remissivo della fidanzata gli diede sui nervi, in un altro momento probabilmente sarebbe emerso prima per difenderla ora sentiva solo risentimento perché lui sapeva che in realtà lei voleva cancellare il patto e annullare le nozze prima che potessero essere celebrate. Per questo si concentrò su Anna ma ignorando di proposito la sua domanda.
    “Vedo che è il caso che mi congratuli con te o forse dovrei farlo con mio fratello” aveva calcato l’ultima parola con un tono più basso, quasi amaro e ironico, prima di concludere “per l’erede in arrivo”.
    Beatrice a quelle parole sussultò visibilmente, sollevando di scatto la testa per puntare sul viso di Juan due occhi azzurri sgomenti. Come poteva parlare in quel modo quando il figlio era suo? Fece per allontanarsi, non poteva restare un istante in più su quella spiaggia in compagnia di quei due, non poteva … ma la mano di Juan implacabile, seppur nella presa gentile, la trattenne per un braccio.
    “Non andartene, mia cara. Noi due abbiamo bisogno di parlare e quale occasione migliore che qui dove nessuno potrà disturbarci, ovviamente non appena tua sorella ci avrà accordato la cortesia di allontanarsi”. La frase ancora una volta suonava più come atta a ferire che una cortesia sollecita.
    Anna, che non intendeva togliersi di torno approfittò per replicare tranquilla “Sì è così, ma a dire il vero devo ancora fare la visita di conferma dal dottore ma sembra certo e Andrea ne sarà felice” replicò in tono affettato, con il chiaro intento di provare a ingelosirlo avendo colto con disappunto il gesto con il quale lui aveva osato toccare sua sorella per trattenerla.
    Davanti alla sfacciataggine dei due Beatrice sentì scattare qualcosa dentro di sé. Una sorda ribellione che non le apparteneva ma che ultimamente faceva capolino nella sua vita con una certa insistenza. Con uno strattone si liberò della stretta di Juan puntando in faccia ad entrambi uno sguardo carico di riprovazione.
    “Come osate, entrambi, fare dell’ironia sulla vita innocente di un bambino?” la cosa la ripugnava e la indignava nel profondo. Possibile che si fosse ingannata a tal punto su Juan? Evidentemente la sua ingenuità non aveva limiti. “Credevo che dopo la tua esperienza di vita avresti avuto più rispetto per una creatura innocente” lo accusò senza giri di parole, con quella foga temeraria che l’aveva posseduta quando difendeva l’onore di Andrea per tutta Campo Real.
    Il più spiazzato da quello slancio improvviso fu l’uomo, anche perché non ne comprendeva la ragione e prima che Anna potesse provare a porre una pezza alla frase della sorella lui già investigava.
    “Che cosa intendi dire con questo. Io non serbo rancore per il figlio di Andrea non è cosa che mi riguardi” disse infatti in tono conciso ma fermo.
    Il seme del dubbio si insinuò nella bionda fanciulla mentre guardava da prima Juan e la sorella rubandole essa stessa il tempo di qualsivoglia replica andando dritta al punto.
    “Ma secondo Anna il figlio è tuo”.
    A quel punto la più giovane delle contessine riuscì a prendere finalmente la parola, la situazione però si era ingarbugliata e rischiava di ritorcersele contro doveva pertanto scegliere il modo giusto per spiegare le cose.
    “Ma non è vero, sei tu che vaneggi, io non ho mai affermato una cosa del genere. Se stai cercando un pretesto per non sposarti puoi trovarne mille altri ma non quello di mio figlio” e l’enfasi e convinzione di quelle parole sarebbero potute apparire verità inoppugnabile ad un orecchio stolto o meglio a chi non conoscesse la sua tendenza alla menzogna.
    “Certo che me lo hai detto, il giorno stesso che sei tornata a San Paolo e lo ribadivi solo pochi istanti fa compiaciuta” ribatté immediatamente Beatrice ergendosi in tutta la sua statura, con fierezza, perché sapeva di non essere lei dalla parte della menzogna e questo le dava forza.
    Juan rimase ad osservare le due donne comprendendo alfine cosa angustiasse Beatrice e forse la ragione del suo ripensamento. Ma certo, se ella fosse stata convinta della paternità sua del figlio che Anna recava in grembo sarebbe stata una delusione e anche un’umiliazione. Comunque fosse doveva chiarire, ora e subito approfittando della presenza di Anna.
    “Io non sono il padre di questo bambino, è impossibile dato che è da mesi che tra me e Anna non c’è più nulla” disse con fermezza cercando lo sguardo azzurro della fidanzata per incatenarlo al proprio verde e profondo. “ e tu prova a negarlo se ne hai il coraggio” sfidò alfine la più giovane puntandole in faccia uno sguardo glaciale.
    Anna si ritrovò presa tra due fuochi e non poté continuare a mantenere la menzogna in piedi e ne fu immediatamente consapevole. Ciò nonostante volle ad ogni costo uscire vincitrice dallo scontro e rialzando il mento ribatté decisa. “Però continui a cercarmi, dici ogni male sulla mia persona ma non resisti lontano da me” prima di sollevare la gonna e le candide sottovesti per allontanarsi lungo la spiaggia lasciandoli soli, restare le avrebbe impedito di recare loro l’ultima parola così invece aveva ancora una volta seminato la zizzania tra i due, l’unica uscita di scena per lei in quel momento possibile.

    Beatrice si era ritrovata a fissare i due quasi sfidarsi. Anche se le parole di Juan erano giunte come balsamo per il suo cuore, non era lui il padre, il veleno della sorella le insinuava sempre il dubbio e quando ella se ne andò lasciandoli soli si ritrovò a fissare il volto dell’uomo con l’animo in tumulto. Voleva andarsene e allo stesso tempo voleva restare per capire e forse il suo conflitto interiore trasparì dallo sguardo o dal contegno, non seppe dirlo ma vide Juan mutare lievemente d’espressione.
    “Ti assicuro che niente di ciò che insinua tua sorella corrisponde a verità. Io non la cerco semmai è il contrario e comunque, ribadisco, non c’è più stato niente tra di noi. E’ per questo che volevi spezzare il nostro accordo di fidanzamento o c’è dell’altro?” il tono fermo, in parte duro ma non aggressivo.
    Ella sbiancò per un breve istante, tanto che lui temette potesse svenire e lesto si avvicinò per sostenerla con un braccio.
    “Vieni, il sole ora è a picco e sei provata dalla discussione, meglio se ci spostiamo all’ombra delle agavi” questa volta il tono era un caldo invito e un lampo di preoccupazione era chiaramente intuibile nello sguardo di giada dell’uomo.
    “No” fu l’unica risposa che uscì dalle labbra delicate della fanciulla.
    Con un cenno di esasperazione della macina l’uomo replicò con voluta calma.
    “Non si ripeterà quanto successo in giardino due giorni fa, se è questo che temi”.
    Il colore torno immediatamente, e in modo soffuso, sulle gote della giovane a quell’allusione mentre il ricordo di quel bacio che l’aveva scossa nel profondo tornava alla sua mente.
    “Io … lo avevi detto anche allora ma … non hai mantenuto” lo accusò ma con poca convinzione.
    “Sì, lo so e mi spiace se ti ho spaventata. Ti assicuro che non era nelle mie intenzioni. Ti prego, credimi oggi non accadrà nulla voglio solo che ti poni al riparo dal sole cocente” replicò raggranellando tutta la pazienza di cui era capace, consapevole che si stava giocando parecchio quel giorno e non voleva mandare tutto a monte per il suo caratteraccio.
    Un sospiro sfuggì alla giovane quando annuendo con il capo acconsentì.
    “E va bene”.
    Si sentiva realmente accaldata e il refrigerio dell’ombra subito dopo la fece sentire meglio e pronta ad affrontare quella che aveva l’aria di essere una conversazione impegnativa da sostenere consapevole che toccava lei replicare alla sua domanda.
    “Sì, per il bambino ma non è l’unica ragione. Davvero non hai mai più cercato Anna?” chiese con un filo di voce ma senza evitare il suo sguardo, anzi cercandolo come se potesse intuire su quel viso maschio la verità di cui aveva tanto bisogno.
    Non l’unica aveva detto ma avrebbe sondato di cosa si trattava, sembrava avere acconsentito a parlare e questo già era qualcosa anche se la sua insistente domanda gli indusse fastidio.
    “Io non sono un bugiardo” disse infatti quasi con veemenza allontanandosi di due passi per ritrovare il controllo approcciandosi nuovamente a lei. “Non sono mai stato io il primo a cercarla a Campo Real e neanche qui a San Paolo solo il giorno in cui è arrivata sono stato da lei, come ben sai ho l’abitudine a volte di passare dalle finestre” disse con un mezzo sogghigno rammentandole, e voleva farlo, la prima volta che si incontrarono e proprio nella stanza di Anna. La vide sussultare se per quella confessione o il ricordo difficile dirlo ma proseguì “Volevo scoprire le ragioni della sua venuta in paese e dirle che non avrei accettato che si mettesse in mezzo tra noi due” aveva concluso con tono fermo ma suadente, voleva che fossero chiare le sue intenzioni. Più di una volta a Campo Real le aveva offerto l’occasione di sciogliere l’accordo ma ora non aveva più intenzione di permetterlo, il perché era qualcosa che nemmeno a se stesso era disposto a confessare perché aveva sofferto e chi soffre diventa due volte prudente la seconda volta.
    L’animo della giovane viveva un’altalena turbinante di emozioni. Il suo insistere di non averla mai cercata le faceva male, perché le stava mentendo? Ma poi arrivò quella confessione, quell’incontro che lui ignorava ma lei aveva scoperto ed era rimasto un tarlo doloroso in tutti quei giorni di dubbi e tormenti.
    “Lo so, io … ti avevo visto uscire dal retro” confidò guardandolo in viso per scrutare la sua reazione. Invero non aveva colto subito l’allusione al primo incontro ma quando lo fece degluitì abbassando il capo per un attimo prima di rialzarlo, sì in un certo senso lo sapeva bene. Spettava anche lei ora però spiegarsi, lui era stato onesto e ora doveva esserlo anche lei.
    “Ecco, vedi. Quando Anna ha detto quelle cose, sapendo che eri stato da lei ho pensato che potesse essere vero e mi domandavo che senso avesse ancora un matrimonio tra noi due” provò a spiegare torcendosi nervosamente le dita delle mani.
    L’uomo si fece attento, così l’aveva visto per fortuna aveva insistito con le domande inducendolo a vuotare il sacco per intero o quel dubbio li avrebbe divisi. Decise di ribadire ancora con fermezza. “Ma così non è, quindi se ci sono altre ragioni dimmele qui, ora, perché non mi fa piacere che tu cambi idea a pochi giorni dall’altare. Se ci sono dubbi, chiariamoli. Parla con me, Beatrice” la invitò poggiando la mano sul tronco della pianta alla quale ella si era appoggiata, poco discosto dalla sua chioma dorata. La vide esitare, la sua timidezza sembrava inibirla dal confidarsi e la cosa lo infastidiva alquanto anche se doveva riconoscere che questa sua riservatezza era una delle ragioni per le quali ne era attratto, oltre al resto.
    “No” un monosillabo la risposta. Stava rassegnandosi all’idea che lei no gli avrebbe concesso di più quando la giovane si allontano di un paio di passi incrociando le braccia al petto fermandosi a fissare il mare prima di riprendere la parola.
    “Avevo paura che tu la vedessi ancora, che ci fosse ancora qualcosa tra di voi e mi sono resa conto che non riuscirei ad accettarlo” disse in tono basso, morbido come il suo flautato modo di conversare. Volse appena il capo nella sua direzione aspettando la sua reazione con trepidante ansia nel cuore.
    Gli occhi verdi si socchiusero sotto la fronte scurita dal sole quando con solo un passo la raggiunse, rapido e felino fermandosi a pochi centimetri da lei scrutando nelle iridi azzurre nel tentativo di leggerle l’anima.
    “E dimmi per me o per Andrea?” chiese soltanto senza liberarla della malia del suo sguardo.
    “Per lui perché non se lo merita e per te, stai per diventare mio marito e ... io non avrei piacere di dividerti con un'altra” confessò arrossendo ma senza rivelare appieno cosa provava, anche perché lui non aveva mai parlato di sentimenti e troppe cose erano successe negli ultimi giorni.
    A Juan quella frase dette in un certo senso fastidio, quanto meno la prima parte. Cosa gliene importava ancora di quell’imbecille ma si domandava se la seconda affermazione potesse celare una punta di gelosia non rendendosi conto che il primo ad esserlo era proprio lui. Chissà se parlava per le apparenze o perché provava qualcosa. Si rese conto che la risposta a quella domanda stava diventando importante per lui ma anche che non l'avrebbe avuta quel giorno.
    “E ora, intendi ancora sciogliere il nostro fidanzamento o no?” domandò soltanto con fermezza. La vide scuotere elegantemente il capo e un timido sorriso spuntare sulle sue labbra.
    “No, non più non ne ho alcuna ragione adesso” confessò con un fil di voce la giovane e questo se non lo soddisfece del tutto quanto meno placò i suoi timori. Il tempo avrebbe dato quelle risposte che ora temeva di scovare. Avrebbe comunque dovuto prestare attenzione alle manovre di Anna era palese come avrebbe cercato ancora di mettergli i bastoni tra le ruote.
    “Ne sono lieto, Beatrice perché a te non rinuncio” le concesse soltanto con un tono caldo, profondo di quelli che fanno venire i brividi lungo la schiena mentre cercava le sue mani e le baciava com’era già successo a Campo Real con quella maschia seduzione alla quale Beatrice d’Altomonte non era invulnerabile.
    "Te lo giuro" confermò dolcemente lei e, nel profondo, sapeva con cristallina certezza che non stava mentendo.

    FINE
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    1,130

    Status
    Offline
    Che bella sorpresa, Aresian!! Ti spiace se commento qui?? Noi in genere commentiamo su un topic a parte, per tenere i racconti "puliti". Però il tuo mi sembra completo, cioè non so se lo continuerai. Dimmi tu, in caso riposto il commento altrove.

    Sei davvero brava, complimenti! Mi ha colpito soprattutto il "tuo" Juan: nel personaggio ho ritrovato il carattere indomito e testardo dell'originale. Carina l'idea che hai avuto affinché Juan scoprisse la bugia di Anna... lei sempre la solita... e Beatrice così timida e innamorata... proprio una bella lettura :wub:
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Manga che passione

    Group
    Member
    Posts
    9,946

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (ipazia2010 @ 5/9/2020, 22:45) 
    Che bella sorpresa, Aresian!! Ti spiace se commento qui?? Noi in genere commentiamo su un topic a parte, per tenere i racconti "puliti". Però il tuo mi sembra completo, cioè non so se lo continuerai. Dimmi tu, in caso riposto il commento altrove.

    Sei davvero brava, complimenti! Mi ha colpito soprattutto il "tuo" Juan: nel personaggio ho ritrovato il carattere indomito e testardo dell'originale. Carina l'idea che hai avuto affinché Juan scoprisse la bugia di Anna... lei sempre la solita... e Beatrice così timida e innamorata... proprio una bella lettura :wub:

    Sinceramente non so se faro un seguito, l'ho intesa come una one-shot quindi se vuoi lascia pure il commento non c'è problema. Sono contenta che trovi Juan simile all'originale. In realtà non sono del tutto soddisfatta del finale, è la prima volta che mi cimento su CS. Grazie per avere commentato :)
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    1,130

    Status
    Offline
    E' bellissimo e trovo il finale perfetto <3 Oggi ho fatto una scorpacciata di CS e la tua è la ciliegina sulla torta 3_3
     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Manga che passione

    Group
    Member
    Posts
    9,946

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (ipazia2010 @ 5/9/2020, 22:57) 
    E' bellissimo e trovo il finale perfetto <3 Oggi ho fatto una scorpacciata di CS e la tua è la ciliegina sulla torta 3_3

    Ok, ora arrossisco come fa Beatrice. Grazie ancora!!!!!
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Member
    Posts
    18,053

    Status
    Offline
    Aresian, sono contenta che ci sia anche tu
    Il racconto mi è piaciuto molto
    Juan inferocito, all’inizio, è uno spettacolo, e poi vede la lacrima di Beatrice e rimane spiazzato. Per tutto il tempo cerca di controllare il suo carattere tempestoso per non turbare e far retrocedere Beatrice, perché vuole raggiungere il suo risultato. Chiarito l’equivoco, alla fine, tutti e due ne sanno qualcosa di più, sui propri sentimenti. E ringraziamo Anna per il determinante contributo portato alla vicenda

    Grazie di avercelo fatto leggere
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    3,663

    Status
    Offline
    Davvero brava,complimenti!
     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    1,663

    Status
    Offline
    Che bella sorpresa di domenica mattina trovare un nuovo racconto! Anche io ti faccio i complimenti, sei stata bravissima, i dialoghi sono azzeccatissimi ai personaggi, leggendo avevo davanti agli occhi Colchero, Palomo e Gonzalez e immaginavo la loro mimica facciale!
     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    159

    Status
    Offline
    Splendido racconto, complimenti. Mi è piaciuto molto, questo è uno dei momenti della storia che ho amato tanto.
    Grazie per condividere il tuo racconto con noi
     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Manga che passione

    Group
    Member
    Posts
    9,946

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (ancoratu. @ 6/9/2020, 06:58)
    Aresian, sono contenta che ci sia anche tu
    Il racconto mi è piaciuto molto
    Juan inferocito, all’inizio, è uno spettacolo, e poi vede la lacrima di Beatrice e rimane spiazzato. Per tutto il tempo cerca di controllare il suo carattere tempestoso per non turbare e far retrocedere Beatrice, perché vuole raggiungere il suo risultato. Chiarito l’equivoco, alla fine, tutti e due ne sanno qualcosa di più, sui propri sentimenti. E ringraziamo Anna per il determinante contributo portato alla vicenda

    Grazie di avercelo fatto leggere

    Hai fatto un sunto perfetto della dinamica che volevo dare alla storia. Grazie!

    CITAZIONE (Fogliarella @ 6/9/2020, 08:53)
    Davvero brava,complimenti!

    Grazie mille!!

    CITAZIONE (claire @ 6/9/2020, 09:49)
    Che bella sorpresa di domenica mattina trovare un nuovo racconto! Anche io ti faccio i complimenti, sei stata bravissima, i dialoghi sono azzeccatissimi ai personaggi, leggendo avevo davanti agli occhi Colchero, Palomo e Gonzalez e immaginavo la loro mimica facciale!

    Grazie, come primo approccio confesso, e lo avrete notato, di aver sfruttato parte di dialoghi della serie ma usati in modo diverso aggiungendo qualcosa che si sposasse con il tutto.

    CITAZIONE (XMari @ 6/9/2020, 10:24)
    Splendido racconto, complimenti. Mi è piaciuto molto, questo è uno dei momenti della storia che ho amato tanto.
    Grazie per condividere il tuo racconto con noi

    Grazie a voi per averlo letto e commentato.
     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    1,443

    Status
    Offline
    Ti do il benvenuto Aresian... Con un po' di ritardo.
    Credo proprio che tu sia un ottimo "acquisto" per questo forum.
    Sei una esperta di fanfiction e conosci il gergo appropriato per distinguerne i diversi tipi.
    Una bella one-shot.
    Scritta con molta accuratezza.
    Complimenti
     
    Top
    .
  12.  
    .
    Avatar

    Manga che passione

    Group
    Member
    Posts
    9,946

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (Lilly81 @ 9/9/2020, 18:33) 
    Ti do il benvenuto Aresian... Con un po' di ritardo.
    Credo proprio che tu sia un ottimo "acquisto" per questo forum.
    Sei una esperta di fanfiction e conosci il gergo appropriato per distinguerne i diversi tipi.
    Una bella one-shot.
    Scritta con molta accuratezza.
    Complimenti

    Grazie mille Lilly. E' possibile che ci conosciamo già? Scusa la domanda ma il tuo nick non mi è nuovo ho letto diverse fanfictios scritte da una ragazza che si firmava nello stesso modo ma non del fandom di CS.
    In questo periodo ho pochissimo tempo e non riesco a scrivere appena mi libero un po' mi sta frullando un'ideuccia per un'altra fanfictions di CS.
     
    Top
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    1,443

    Status
    Offline
    Anche il tuo nome non mi è nuovo.
    Fandom di Dragonball, primi anni del 2000?
     
    Top
    .
  14.  
    .
    Avatar

    Manga che passione

    Group
    Member
    Posts
    9,946

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (Lilly81 @ 13/9/2020, 16:34) 
    Anche il tuo nome non mi è nuovo.
    Fandom di Dragonball, primi anni del 2000?

    Esatto, DB e le scrivo tutt'ora ne ricordo diverse tue ma non scrivo qui perchè andrei off topic. Il mondo è piccolo come si dice allora :D
     
    Top
    .
  15.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    1,443

    Status
    Offline
    Ben ritrovata.
    Direi che il mondo è davvero piccolissimo.
    Ma hai sempre mantenuto questo nick in quel fandom?
    Se dico "proiezioni ottiche", prendo una clamorosa cantonata?
    Io è da tanto che non scrivo e che non frequento, pur continuando a seguire tutti i nuovi sviluppi della trama.
     
    Top
    .
14 replies since 5/9/2020, 21:19   385 views
  Share  
.